la campagna delle fiale

Partiti in lite sul vaccino obbligatorio, il Pd vuole inoculare tutti

Daniele Di Mario

Non c'è solo il green pass a spaccare la maggioranza che sostiene il governo Draghi. I partiti si dividono anche sulla vaccinazione anti-Covid obbligatoria, che secondo il leader di Italia Viva Matteo Renzi - potrebbe essere evitata solo attraverso il green pass. «Sono favorevole all'uso, anche per i trasporti. Se dobbiamo tornare in zona rossa, ci vada chi non è vaccinato. E l'unica strada per evitare l'obbligatorietà del vaccino».

Una soluzione, quest' ultima che non dispiace affatto al segretario del Pd Enrico Letta, ma che trova contrario tutto il centrodestra, sia quello di governo sia Fratelli d'Italia, all'opposizione. A innescare la miccia dell'ennesima polemica sulle misure anti- Coronavirus è Enrico Letta. Il segretario Dem, chiudendo l'altra sera la Festa dell'Unità a Testaccio, ribadisce: «Sono tra i favorevoli all'obbligo vaccinale. Non è una cosa che non esiste, ci sono già degli obblighi vaccinai". Non stiamo inventando una cosa nuova. Dopo quello che è avvenuto in questo anno e mezzo, mi chiedo cos' altro dobbiamo aspettare».

  

 

Di avviso opposto le forze sovraniste. Il leader della Lega Matteo Salvini replica: «Mi sembra giusto mettere in sicurezza genitori e nonni, mi sembra demenziale minacciare, obbligare, costringere e multare i 15enni e i 18enni. Chi parla di green pass già per quest' estate per i nostri figli fa un danno enorme a loro e al sistema Italia, perché nessun ventenne avrà la seconda dose ben che vada prima dell'autunno». Sulla stessa linea Giorgia Meloni che ha ribadito la sua netta contrarietà. «L'obbligo vaccinale allontana ancora di più - ha detto la leader di FdI - oltre che devastare la nostra economia, sarebbe una scelta liberticida e inutile. Non è un tema ideologico, ma mi pare che si stia affrontando così. Noi dobbiamo favorire la campagna vaccinale e per farlo serve una campagna trasparente e serietà, che mancata in tutta questa vicenda».

A favore dell'obbligo vaccinale è invece Renzi, quantomeno per la scuola e la sanità (ieri a Udine sono stati sospesi dal servizio una decina di medici no vax). «Dobbiamo dare l'obbligo vaccinale per lo meno a due categorie, mondo sanitario e scolastico. Non so se ci sarà la forza di farlo, io l'avrei fatto», spiega il leader di Italia Viva, che aggiunge: «I contagi crescono e cresceranno, ma per chi ha gli anticorpi nessun allarmismo. Il problema non è il numero delle persone contagiate, ma la terapia intensiva, l'ospedalizzazione, i decessi. Spero che il governo cambi le regole della quarantena: se un vaccinato entra in contatto con un positivo oggi va in quarantena per 14 giorni. Follia! Chi ha il green pass deve essere tutelato». «Da parte mia, ribadisco la mia posizione: chi lavora a scuola o negli ospedali, a mio avviso, dovrebbe avere l'obbligo vaccinale. Per tutti gli altri estenderei l'utilizzo del Green Pass sul modello Macron. Basta con le zone rosse: in zona rossa ci vada chi non è vaccinato. Chi ha gli anticorpi può andare dappertutto!», conclude l'ex premier.

 

Ma Matteo Salvini non ci sta: «L'84% degli insegnanti ha già fatto la prima dose di vaccino, il 75% ha già completato il ciclo, entro settembre si stima di arrivare oltre il 90% di copertura (volontaria) fra gli insegnanti. Che senso ha parlare di obblighi o licenziamenti a scuola?». Poi il segretario leghista da un'altra stoccata a Letta, che lo aveva definito «irresponsabile perché ride e scherza» sul tema delle vaccinazioni: «Mi vedete ridere e scherzare? Il caldo fa brutti scherzi a qualcuno che era abituato a vivere a Parigi. Io rispondo con i fatti. Se fosse per il Pd avremmo ancora Conte e Arcuri. Ce lo vede Arcuri a vaccinare gli italiani? Noi rispondiamo con Draghi, Figliuolo e la serietà». A tagliare le gambe alle polemiche è il ministro della Salute Roberto Speranza: «Sui vaccini non sono ammissibili ambiguità da parte di nessuna forza politica. Dalla campagna di vaccinazione dipende la ripartenza e il futuro del Paese».

CAOS A MALPENSA Disagi ieri negli eroporti italiani con tanti vacanzieri a fare i conti con la mancanza di informazioni e con indicazioni contraddittorie circa le procedure burocratiche da espletare per potersi imbarcare e raggiungere destinazioni estere. Situazione complicata dalle operazioni legate al controllo del green pass presso gli aeroporti, che sta generando rallentamentie problemi nei principali scali italiani. A Malpensa perché sprovvisti del modulo Plf (Passenger Locator Form), disagi per i turisti italiani diretti nell'isola greca di Kos. In parecchi hanno dovuto ritardare l'arrivo in Grecia o i Spagna perché non avevano tutta la documentazione anti- Covid in regola.