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Il piano di Draghi? Non l'ha visto nessuno. Meloni all'attacco a Stasera Italia: via Speranza, ha lavorato male

Giada Oricchio

A “Stasera Italia”, lunedì 19 aprile, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha svelato i retroscena dell’incontro con il presidente del consiglio, Mario Draghi: “Non ci hanno fatto vedere il Recovery Plan” e ha ribadito l’intenzione di sfiduciare il Ministro Speranza: “Ha lavorato male”.

 

  

E’ una Giorgia Meloni, agguerrita e che non fa sconti a nessuno, quella che si è trovata di fronte Barbara Palombelli, padrona di casa a “Stasera Italia”. La petizione per sfiduciare il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sta andando a gonfie vele: “Abbiamo adesioni in Parlamento e stiamo raccogliendo tante firme anche tra i cittadini, siamo già a 100.000 segno che evidentemente gli italiani non sono contenti. Nella petizione chiediamo di cambiare il Ministro dopo i risultati che abbiamo visto. Il nome di un possibile sostituto? No, non mi permetto di fare nomi, soprattutto perché sono all’opposizione. Credo che Speranza abbia sbagliato molto, non da solo, ma credo non andasse riconfermato, anzi la riconferma tradiva una continuità con il governo Conte”.

 

La Meloni nega che ci sia un accanimento di FdI contro Speranza: “No, è politica. Oggi non ne abbiamo parlato con Draghi che però sa come la pensiamo. Io personalmente con Speranza ho un buon rapporto, tuttavia secondo me non ha lavorato bene, è stato fallimentare e continua a sbagliare lettura sul Covid. Mi pare scandaloso che una mozione di sfiducia sia considerata un’iniziativa quadristica o vergognosa come ho sentito da diverse parti. E’ uno strumento democratico e noi lo vogliamo usare. Vogliamo chiedere al Parlamento cosa ne pensa del suo operato”.

 

La fondatrice di Fratelli d’Italia è apparsa critica e delusa dell’incontro di oggi con il premier Draghi: “E’ arrivato all’incontro senza una proposta, una relazione o un documento, ci hanno solo ascoltato. Il governo ha intenzione di modificare il piano di ripresa e resilienza ma si basa comunque su quello vecchio. E a noi non va bene. Fratelli d’Italia è molto attenta ai permessi per la maternità, al piano carcerario, alle infrastrutture, più che l’alta velocità, i treni dei pendolari e le infrastrutture commerciali su ferro. Ci sono poi anche quelle portuali visto che l’Italia è una piattaforma sul mare, ma si comporta come la Svizzera cioè senza mare. E poi Roma Capitale e il turismo, fondamentale per noi. Il governo presenterà il piano il 26 aprile in Parlamento e lo dovrà consegnare entro il 30, ma come ho detto a Draghi non è un termine perentorio. I soldi ci arrivano dopo? Beh, meglio consegnare un piano fatto meglio una settimana dopo, che uno fatto male prima. Non dimentichiamo che se la Germania prende solo i soldi a fondo perduto, noi ci stiamo indebitando per 130 milioni di euro. In cosa consisteva il piano? Se il piano c’è, noi non lo abbiamo visto. Se esiste, il governo non lo ha esposto e per quanto ne so anche i partiti della maggioranza non lo hanno visto”.

Sulle riaperture, la Meloni non ha dubbi: “Penso non sia rischioso riaprire. Un governo serio dovrebbe dare protocolli stringenti, dovrebbe indicare le norme comportamentali per impedire la diffusione virus, ma dopo un anno di pandemia non  è più prerogativa del governo dire quali sono i diritti di libertà e quando si deve alzare la saracinesca della propria attività. Il coprifuoco non ha senso, non è una prerogativa governativa. Cosa facciamo due anni di coprifuoco? L’ho detto a Draghi, se dici che chiudi entro le 22, la gente la fai ammassare. E non condivido i ristoranti solo all’aperto, è una follia totale riaprire  locali all’interno il 1° giugno. E’ chiaro che alle regole ferree devono seguire i controlli. Sono mesi che noi di FdI diciamo che il contagio all’aperto è praticamente nullo, per questo non vedo nessuna logica a tenere le attività ancora chiuse per 10 giorni. Hanno chiuso oltre 300.000 imprese. Perché continuiamo a farci del male? Anche sulle palestre non sono d’accordo. Abbiamo sempre detto che lo sport è salute, che chi si allena ha un sistema immunitario più alto e quindi si becca meno il Covid, quindi tenendo aperte le palestre e allenandosi distanziati non aiutiamo il Covid, lo fermiamo. La verità è che i contagi sono sui mezzi pubblici e in un anno non li hanno potenziati”.

Nessuna preclusione sui candidati a sindaco di Roma: “Io sto aspettando che ci si veda, non ho veti su nessuno, voglio vincere in tutte le 5 principali città dove si va al voto. In maniera laica e con buon seno valuto le proposte sul tavolo, non ci sono preclusioni su nessuno. E’ giusto vedersi e mettere le ipotesi sul tavolo per chiudere la partita e iniziare la campagna elettorale. E il centrodestra non è in ritardo, nessuno partito ha i candidati”. Giorgia Meloni non infierisce su Beppe Grillo e il modo in cui ha difeso il figlio, accusato di violenza sessuale: “Mi ha colpito da genitore e mi ha colpito che abbia minimizzato su un tema pesante, ha usato frasi forti, la situazione è complessa, a differenza di Grillo non faccio politica su sta roba qui, lui ha tirato palate sugli avversari politici su ben altri temi per fare voti facili, io non lo faccio. Certo è molto distonico che attacchi la magistratura dopo aver usato il giustizialismo spinto per molti anni e averne fatto cassa di voti. Detto questo, spetta la magistratura approfondire la vicenda”. L’ultimo passaggio sulla Superlega: “Fa specie perché dà l’impressione di avere da una parte un’oligarchia e dall’altra tutti gli altri, una deriva che non mi sento di sostenere, il merito nello sport non può essere sacrificato al business”.