a valanga

Vaccini, scuola e trasporti, Vaia smaschera gli errori del governo

Giorgia Peretti

“Il governo deve risolvere i problemi non individuarli”. Questo il commento di Francesco Vaia, direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, ospite di La 7 a L’aria che tira nel talk di approfondimento politico condotto da Myrta Merlino.

Nella puntata di mercoledì 14 aprile, si discute degli errori del governo circa i ritardi nell’approvvigionamento dei vaccini, il caos con la somministrazione delle dosi a disposizione e la conseguente incertezza delle persone verso certi vaccini. Per Vaia gli errori sono da attribuirsi al sistema delle istituzioni del Paese e lancia da subito la bordata al governo Draghi: “Abbiamo fatto tutto da soli. Abbiamo fatto gli accordi in sede Europea e non sono andati bene. Abbiamo fatto accordi con alcune case e quelle case farmaceutiche sono venute meno agli impegni concordati. Abbiamo detto che certi vaccini andavano fatti fino ai 60 anni e dopo abbiamo detto oltre i 60 anni. Io da cittadino normale sarei un po’ disorientato”. Dunque, da una parte la popolazione perplessa, composta prevalentemente da donne e contemporaneamente il problema della carenza delle dosi a disposizione, Vaia continua così: “Noi come scienza abbiamo il dovere di essere neutri e non ci dobbiamo far condizionare da interessi economici e geopolitici”.

  

 

 

 

Immancabile il riferimento al vaccino Sputnik V che al momento è in fase di test nell’Ospedale Spallanzani, al centro della polemica perché ancora non autorizzato alla somministrazione dagli enti regolari dei farmaci europei e italiani. “Noi stiamo facendo uno studio che mi sta dando grandi soddisfazioni, è evidente che sarà poi l’EMA e l'AIFA a dover dare il consenso sul vaccino, quello che stiamo facendo noi è dare un contributo tecnico e scientifico”. Poi sulla diatriba tra aperturisti e chiusuristi, Francesco Vaia si sbilancia esortando il governo a fare di più circa le aperture: “Spesso per partito preso, prendiamo una decisione o l’altra se a proporla è uno schieramento politico piuttosto che un altro. Il paradigma di questo Covid è non riuscire a respirare, noi dobbiamo fare esattamente il contrario: dobbiamo far respirare la società. Ho fatto anche un appello ai sindaci per riaprire i parchi e le attività all’aperto”.

 

 

 

L’idea del professor Vaia è quella di inserire una premialità per il comportamento virtuoso del cittadino: “Se io mi sottopongo al vaccino, faccio tanti sacrifici poi devo conquistare spazi di socialità e non restare chiuso”. Ma se i vaccini scarseggiano questa ipotesi sembra essere un’utopia, fa notare la conduttrice. Vaia ha una risposta anche per questo e punta ancora una volta il dito contro la politica: “I politici smettano di dire "abbiamo un problema". La politica deve risolvere il problema, il problema è l’approvvigionamento quindi diamo sempre più dosi alle regioni. Approfittiamo della bella stagione non per restare inerti, perché settembre è dietro l’angolo e il problema delle scuole e dei trasporti ritorna. Chi deve potenzi i trasporti per le scuole la li potenzi veramente”. Un monologo da governatore più che da scienziato, come sottolinea la Merlino, che con un lapsus lo chiama Zaia anziché Vaia.