scintille in studio

DiMartedì, Elisabetta Gardini contro tutti. Così affronta Bersani, Ghini e Caprarica: scintille in studio

Un’Elisabetta Gardini scatenata, quella ospite in studio da Giovanni Floris a DiMartedì nella puntata del 13 aprile. Il primo motivo del contendere, quello che lei definisce “lo schiaffo agli italiani”, è il fatto che siano state impedite le manifestazioni di coloro che chiedono di riaprire le loro attività.

 

  

E nel farlo si rivolge a Pier Luigi Bersani che subito replica: “Perché si rivolge a me? Si rivolga al virus”. E inizia un battibecco tra i due, toccando svariati i punti. “Perché posso fare il Maurizio Costanzo Show riempiendo la platea del teatro Parioli e non posso fare uno spettacolo teatrale con le stesse regole?” chiede la Gardini. Risposta secca di Bersani: “Non ne ho idea signora”. Ma la Gardini non molla, visto che Bersani in svariate occasioni ha difeso il suo compagno di partito e ministro della Salute Roberto Speranza. “Ce l’avete tolta la speranza… cambiategli nome” sbotta la politica di Fdl. E Bersani abbozza: “Ma che bella battuta…”. 

 

Ma anche l’attore Massimo Ghini, che dovrebbe essere dalla parte della Gardini che si è spesa per la sua categoria, non dà all’ex eurodeputata la ragione che lei si sarebbe aspettata. “E’ una questione politica. La televisione ha una forza, il teatro no. Le comparse del Costanzo Show sono pagate da Berlusconi”. 

 

La Gardini, agguerrita, elenca allora gli sbagli fatti in Italia a livello politico nel gestire la pandemia. Anche qui Bersani commenta solo con una battuta: “E allora son cog**oni in Germania e in Francia?”.  

 

E ce n’è anche per il giornalista Antonio Caprarica che loda le misure prese dall’Inghilterra che, solo quando ha raggiunto numeri davvero bassi di contagiati e morti, ha deciso per le riaperture invocate dalla Gardini. “C’è stata una fase molto allungata nel tempo - spiega Caprarica - proprio per evitare che si verifichino assembramenti”. Gardini commenta che, pur quando aveva 500 morti al giorno, la Gran Bretagna aveva comunque approntato una road map con le date delle riaperture. Caprarica ribatte che "la road map in Gran Bretagna è arrivata solo dopo che 30 milioni di adulti sopra i 60 anni sono stati vaccinati”. E la risposta della Gardini è al vetriolo: “E allora avevano la sfera di cristallo visto che hanno indovinato precedentemente le date. Si legga i giornali”.