Il faccia a faccia

Salvini vede Draghi e indica la luce: "Riapriamo a metà aprile, sei regioni già pronte"

 

Matteo Salvini incontra Mario Draghi per stabilire una linea comune sulle possibili riaperture delle attività chiuse a causa della pandemia. "Riaprire dalla seconda metà di aprile per me non è un diritto ma un dovere", dice il segretario della Lega al termine dell’incontro con il premier.  Salvini spiega che ha condiviso con Draghi "che le riaperture vanno fatte in base ai dati". Quindi, se i dati epidemiologici dovessero migliorare ci potrebbero essere le prime riaperture nelle regioni dove è possibile giù tra una settimana, o comunque senza aspettare maggio. Salvini spiega anche che: non si può vivere in rosso a vita. In base ai dati ci sono almeno sei Regioni italiane in cui si potrebbe riaprire. Conto che si possa fare in aprile".

  

 

 

Il leader della Lega ha indicato anche le altre priorità di cui ha discusso con il presidente del Consiglio. "Correre sul piano vaccinale, e se l’Europa sbaglia, dorme o rallenta bisogna trovare il modo, come stanno facendo altri Paesi, di rivolgersi anche all’estero perché la salute degli italiani merita ogni tipo di sforzo e di contratto senza risparmiare euro sulla pelle dei cittadini. E anche questa volta, ahimé, le istituzioni europee si stanno dimostrando vecchie, non al passo con i tempi, non all’altezza dell’emergenza che stiamo vivendo", dice Salvini. E a chi gli chiedeva se vorrebbe un altro ministro della Salute al posto di Roberto Speranza, Salvini preferisce non fare altre polemiche: "No, non dico niente". Tanto non ce n'è bisogno. Quale sia la sua opinione su Speranza non è certo un mistero.