il rebus del futuro

L'ultima bugia di Conte: "Torno a fare l'avvocato". Sei mesi fa diceva il contrario

Il futuro di Giuseppe Conte è uno dei temi caldi di questi giorni. Da settimane circolano indiscrezioni sulla possibilità che l' "avvocato del popolo" fondi un partito personale, magari avendo al suo fianco Beppe Grillo. Circolano diversi sondaggi sull'appeal che potrebbe avere una forza politica con alla guida l'attuale premier. E il dibattito inevitabilmente ruba la scena ai temi in discussione agli Stati generali.

  

Conte, però, in conferenza stampa prova a mettere a tacere tutte le voci: "Non credo sia opportuno e non mi sento di valutare vicende interne a una forza politica che sostiene la maggioranza - dice al proposito dei Cinquestelle - Posso parlare per me, io ora ho un ruolo, siamo capitati in questa emergenza, abbiamo attraversato mesi durissimi, condivisi con tutti gli italiani, ora dobbiamo pensare di progettare per ripristinare non la normalità, ma per fare meglio ed essere migliori".

"Io ho iniziato questo ruolo - ha continuato - facendo un’altra occupazione, non pensavo di dover rivestire un ruolo così elevato e di cui sono onorato. Ma io ho un’occupazione, lo dico a chi mi inserisce nei sondaggi e lo dico anche ai miei compagni di viaggio. Ho un’occupazione, se torno a fare quel che facevo sarò felicissimo, non ci sarà un problema di spazio per me".

Conte pronto a tornare a vita privata? Chissà. Di certo il premier, appena sei mesi fa, sosteneva apertamente il contrario. In un'intervista a Repubblica del 29 dicembre 2019 diceva: "Resto in politica, non sarò un novello Cincinnato. Dopo questo mio intenso coinvolgimento, non vedo un futuro senza politica". Era sincero allora o adesso. Ah, saperlo...