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Matteo Renzi pronto a spaccare: "Conte via entro Pasqua"

Paolo Zappitelli
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Il metodo assomiglia tanto a quello usato con Enrico Letta. Ieri mattina Matteo Renzi si è presentato in Senato per tranquillizzare Giuseppe Conte: sui temi dell'Europa - ha spiegato - siamo con te, sei il nostro premier. Nel pomeriggio, però, registrando l'intervento per «Porta a Porta» con Bruno Vespa, gli ha dato lo sfratto da palazzo Chigi. O meglio gli ha candidamente spiegato che o fa quello che dice Italia Viva oppure è pronto a staccare la spina in due mesi. E la possibilità che Giuseppe Conte trovi un gruppo di «Responsabili» che lo sostengano e gli consentano di andare avanti? Renzi, con i suoi glissa e liquida la questione con un «staremo a vedere». In trasmissione, però, si toglie lo sfizio di ironizzare con il presidente del Consiglio: «Ci hanno provato - spiega - Non ce l'hanno fatta ma ci hanno provato. Hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili. Ma se lo vogliono fare non c'è niente di male. Se il presidente del Consiglio o qualche suo collaboratore vogliono sostituirci non c'è niente di male, ma la prossima volta farebbero meglio a riuscirci». «Se vogliono che ce ne andiamo, bene - incalza - Ma ce lo devono dire di andarcene». Intanto però al premier detta le sue condizioni. Prima di tutto sulla prescrizione, il tema sul quale è pronto a far cadere il governo. Già entro Pasqua. Insomma nemmeno due mesi di vita. La strada è quella della sfiducia al ministro Alfonso Bonafede. «Penso proprio che andrà così - risponde il leader di Italia Viva a Vespa - Spero che ci sia buon senso e si arrivi a un accordo». Ma se davvero Conte dovesse cadere tra un paio di mesi le elezioni, secondo Renzi non sono così vicine: «Anche se si rompe la maggioranza non si può votare fino all'autunno, è presumibile che fino al 2021 non si vota. C'è un impedimento tecnico, è il momento di pensare prima agli italiani e poi ai partiti». Ma uno strappo sulla prescrizione i cittadini farebbero fatica a capirlo. Per questo Renzi mette altra carne al fuoco e mette Conte con le spalle al muro su un altro tema, quello del Reddito di cittadinanza, un nervo scoperto nel centrodestra ma anche in gran parte degli elettori. Il ragionamento del capo di Italia Viva è semplice: la prescrizione è l'unico tema sul quale Forza Italia può venirci dietro ma per la piazza posso usare uno dei cavalli di battaglia dei grillini che in tanti criticano. «Gaetano Scotto è un boss mafioso - risponde a Vespa - Oggi è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza. Se Conte vuole fare la cura da cavallo all'economia abolisca il reddito di cittadinanza e tagli le tasse alle aziende».  Per approfondire leggi anche: Renzi: ho chiesto a Conte di vederlo la prossima settimana «Penso sia venuto il momento di guardarsi negli occhi e di dire con forza: così non si va avanti - rincara Renzi - Io faccio un appello a tutte le forze politiche: siccome così non si va avanti fermiamoci un secondo e mettiamoci d'accordo per eleggere il sindaco d'Italia, che è l'unico modello che funziona. Una persona che sta lì e governa 5 anni. L'elezione diretta del presidente del Consiglio, anche se so che qualcuno vorrebbe l'elezione diretta del presidente della Repubblica. Cambiare la forma di Governo e scegliere il sindaco d'Italia può recuperare la fiducia dei cittadini». Sono le riforme l'altro grande tema sul quale Matteo Renzi lancia la sfida a Conte e agli alleati. Sapendo di andare a «stuzzicare» un altro dei temi cari al centrodestra. E Italia Viva inizierà nei prossimi giorni una raccolta di firme online su questa proposta. E che l'amo sia quello giusto lo confermano le parole della capogruppo di Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini: «Prendiamo atto delle affermazioni di Renzi sull'elezione diretta del presidente del Consiglio. L'ex premier ed ex segretario Dem, dopo anni, viene sulle nostre posizioni: quelle sul premierato o sul presidenzialismo sono battaglie storiche di Forza Italia».

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