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Torna Silvio di lotta e barzelletta: "La sapete quella sul Bunga Bunga..."

PDL: UFFICIO DI PRESIDENZA A PALAZZO GRAZIOLI

Show del premier alla scuola di formazione dei giovani di Forza Italia: "In Crimea mi chiamano come a me piace molto, Rubacuori"

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Victor Hugo, scrittore francese: «La libertà comincia dall'ironia». Jean Paul, scrittore tedesco: «L'ironia e l'intelligenza sono sorelle di sangue». Søren Kierkegaard, filosofo danese: «L'ironia è l'occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l'assurdo, il vano dell'esistenza». Silvio Berlusconi, politico e imprenditore italiano: in Ucraina «sono molto amato e vengo chiamato con un nome che a me piace molto, Silvio Rubacuori» che detto da lui, dopo il processo Ruby, le intercettazioni e chi più ne ha più ne metta, è davvero la quintessenza dell'autoironia. Certo gli intellettuali italiani cominceranno a far le differenze, ché mica si possono avvicinare Hugo, Paul e Kierkegaard a Berlusconi. Li vediamo già, indignati dal sacrilegio, pronti a nuovi girotondi. Il fatto è che il Cav, ieri, parlando alla scuola di formazione politica di FI a Calvagese della Riviera, un paesino nel Bresciano, ha fatto parecchie battute, soprattutto sulla sua vita recente, che diversi inciampi e amarezze gli ha procurato. Dicevamo che ieri il Cavaliere è tornato a parlar di politica, ha difeso Putin, incontrato pochi giorni fa, spiegando che «in Crimea lo hanno salutato come un salvatore», altro che le critiche dei governi occidentali. E poi zac, dopo la battuta su se stesso Rubacuori, ha piazzato là una barzelletta, indovinate un po'? .... sul bunga bunga. Questa. Gheddafi gli chiede di inviare una delegazione in Libia. «Chi mando? Mando due sfigati: Cicchitto e Bondi. Questi vanno e cadono nelle mani dell'unica tribù ribelle. Così finiscono legati al palo della tribù. E attorno a loro danza un coro di guerrieri, dove si riconoscono solo due parole: bunga bunga. Lo stregone dice a Cicchitto: "morire o bunga bunga?". E Cicchitto risponde: "bunga bunga". E tutti i guerrieri profittarono di lui. A questo punto lo stregone si rivolge a Bondi: "morire o bunga bunga?". E Bondi vista la fine che aveva fatto Cicchitto dice: "morire". E lo stregone risponde: "Sì bene morire, ma prima un po' di bunga bunga"». Ora, non sarà Gino Bramieri, ma Berlusconi, ancora oggi, il gusto della battuta pare mantenerlo. Perché come ha detto Arbore, che se ne intende, l'ironia è non prendersi sul serio, dire luoghi comuni con l'aria di aver detto una cosa nuova. È uno strumento sottile e difficilissimo. Potrebbe essere un esempio quando Gianni Agnelli venne a sapere che un pentito delle Br era tifoso della Juve e disse: «Certamente di questo non avrà niente a che pentirsi».

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