Nel mausoleo di Augusto va ripristinato l'antico teatro e auditorium per concerti
L'8 settembre sarà forse la data dell' «armistizio» anche per l'annosa ed imbarazzante questione del Mausoleo di Augusto, con il suo impressionante stato di degrado. Finalmente il Comune procederà...
L'8 settembre sarà forse la data dell' «armistizio» anche per l'annosa ed imbarazzante questione del Mausoleo di Augusto, con il suo impressionante stato di degrado. Finalmente il Comune procederà all'apertura delle offerte tecniche per la gara europea relativa all'intervento di riqualificazione del Mausoleo e di Piazza Augusto Imperatore. Anche se va detto subito che si tratta solo della prima parte di un intervento lungo e complesso, il cui finanziamento non è ancora completo. In questa prima fase la piazza verrà realizzata interamente a quota archeologica e quindi più in basso rispetto al livello stradale attuale, con il recupero ed il restauro della pavimentazione romana del I secolo. Così il Mausoleo tornerà alla sua quota originaria e potrà essere finalmente visto nella sua dimensione reale. L'idea dell'architetto Francesco Cellini è quella di far riavvicinare la città al monumento, creando un dialogo ed evitando che le aree archeologiche rimangano luoghi inaccessibili e generalmente incomprensibili, in relazione anche con il Pantheon e i Fori. Il primo obiettivo è quello di creare una grande e vitale piazza urbana che comprenda il livello della quota archeologica avvicinando emblematicamente la città al suo passato e ricollegando i suoi spazi e percorsi storici, come la Scalinata di Piazza di Spagna e via Condotti, col Tevere e col museo dell'Ara Pacis. Il secondo obiettivo sarà quello di permettere una facile accessibilità al Mausoleo stesso. I lavori per la piazza costeranno 12,2 milioni di euro mentre sarà necessaria la stessa cifra per recuperare il Mausoleo e farne un museo pienamente fruibile. Il nodo ancora dolorosamente aperto sta nel fatto che di questi ultimi dodici milioni di euro finora ne sono stati stanziati solo 4. Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno allora possiamo gioire per l'imminente, almeno speriamo, inizio dei lavori ma se giudichiamo quello mezzo vuoto allora la situazione è ancora difficile. Un dato è certo: il bimillenario della morte (19 agosto del 14 d.C.) di Ottaviano Augusto, il primo imperatore romano, è stato celebrato con il buco nero del Mausoleo non solo chiuso al pubblico ma addirittura in un pietoso stato di degrado. Uno smacco di fronte all'opinione pubblica internazionale ed ai tanti turisti giunti nella nostra città pregustando anche gli eventi per il bimillenario augusteo. La lunga storia del Mausoleo è piena di trasformazioni d'uso. E' il più grande sepolcro a pianta circolare conosciuto, voluto dall'imperatore dopo aver visitato la tomba di Alessandro Magno ad Alessandria. Dopo essere stato abbandonato e saccheggiato in epoca medievale, molte sono state le sue vicissitudini. Fu usato come fortezza dalla famiglia Colonna nel XII secolo, come giardino, come anfiteatro nel XVIII secolo ed infine come teatro e sala da concerto agli inizi del ‘900. In particolare dal 1780 al 1936, noto come Anfiteatro Corea (dal nome storpiato in romanesco del marchese portoghese Vincenzo Mani Correa che era proprietario del palazzo allora addossato al mausoleo e dello stesso rudere imperiale), fu un importante teatro di Roma che lungo gli anni cambiò il nome in Anfiteatro Umberto I e poi nel famoso Teatro Augusteo. Così dalla seconda metà del settecento in poi vi si svolsero gli spettacoli più vari e anche bizzarri: giostre di animali, cacce, giochi pirotecnici, spettacoli circensi, e poi esercizi ginnici, intrattenimenti diurni, perfino una «Fiera dei vini». Nel 1908, grazie all'intervento dell'Accademia di Santa Cecilia, si intraprese una profonda opera di ristrutturazione per trasformare il teatro in sala da concerti: ecco il Teatro Augusteo. Con gli interventi urbanistici del Ventennio fascista, realizzati fra il 1936 e il 1938 dall'Architetto Vittorio Ballio Morpurgo nell'ambito della campagna di sventramenti del tessuto urbanistico rinascimentale romano, il Mausoleo fu riportato all'aspetto originario. E allora, vista la sua vocazione storica come luogo di spettacolo, perché non immaginare in futuro anche un sia pur parziale ritorno alla funzione di auditorium per concerti? Immaginate l'eccezionalità del sito e l'enorme richiamo turistico internazionale. Forse l'idea giusta per riavvicinare finalmente i romani al monumento .
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