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La solita sinistra «Perché Berlusconi ha la scorta?»

Daniele Di [email protected] Nel dibattito sulla spending review irrompe immancabile la solita proposta provocatoria della solita sinistra: togliere la scorta a Silvio Berlusconi. L'offensi...

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Nel dibattito sulla spending review irrompe immancabile la solita proposta provocatoria della solita sinistra: togliere la scorta a Silvio Berlusconi. L'offensiva contro il leader di Forza Italia parte dalla senatrice del Partito democratico Laura Puppato, che, alla faccia delle larghe intese sulle riforme e il fair play politico che il patto siglato tra Renzi e l'ex premier imporrebbe, annuncia di aver depositato a Palazzo Madama «un'interrogazione per conoscere i motivi per cui il cittadino Silvio Berlusconi continua a essere scortato in Italia da agenti pagati dai contribuenti». All'interrogazione hanno aderito altri undici senatori del centrosinistra. «Secondo alcune fonti di stampa - spiega la Puppato - la scorta sarebbe formata da almeno 40 persone e due auto blindate e costerebbe 2 milioni e mezzo di euro all'anno, senza contare che alcune abitazioni private sono presidiate dai carabinieri come fossero sedi di ministeri o di altri enti pubblici». La fonte di stampa di cui parla la Puppato è Il Fatto Quotidiano , che il 23 agosto 2012 pubblicò un'inchiesta sulla scorta di Berlusconi secondo cui l'ex premier avrebbe sostituito uomini dello Stato con personale proveniente dalle proprie aziende. «Chiediamo ai ministri di indirizzo - aggiunge la senatrice Democratica - di chiarire quali siano le ragioni per accordarla a chi, come Berlusconi, non solo non ricopre alcuna carica istituzionale, ma è anche stato condannato in via definitiva per frode fiscale». «Negli anni del suo governo - continua Puppato citando le circostanze riportate due anni fa da Il Fatto Quotidiano - ha sistematicamente assunto i suoi dipendenti delle security di Fininvest e Standa, con stipendi molto più alti rispetto a carabinieri e poliziotti, dal caso specifico dobbiamo dunque generalizzare e capire cosa non funziona nel modo in cui vengono formate le scorte, soprattutto per quanto riguarda la chiamata diretta». «Allo stato attuale - conclude la senatrice - un ex primo ministro, condannato per frode fiscale, riceve maggiore protezione rispetto a chi è in carica, mentre si protraggono le condizioni vergognose in cui sono tenuti i testimoni di giustizia, eroi civili che, per mancanza di fondi, vivono in povertà e insicurezza». Ma l'idea della Puppato di togliere la scorta a Berlusconi non è affatto nuova. La senatrice non solo copia nell'interrogazione quanto riportato dal quotidiano, ma ne prende in prestito anche un'idea lanciata il 13 dicembre 2013, quando sempre Il Fatto riportò la notizia di una petizione on line lanciata per togliere la scorta a Berlusconi. L'appello rivolto all'allora presidente del Consiglio Enrico Letta e al presidente del Senato Pietro Grasso fu sottoscritta da 75mila cittadini.

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