Zingaretti: lo sconto Alitalia? Ricatto del governo
Il governatore del Lazio ammette che per la riduzione della "tassa sul rumore" la Regione in sede di trattativa si sia sentita "sotto ricatto"
Lo sconto alle compagnie aeree sull'Iresa - l'Imposta regionale sulle emissioni sonore degli ereomobili - è stata decisa dalla Giunta Zingaretti in seguito a una precisa richiesta formulata dal governo nazionale. La conferma di quanto pubblicato domenica da Il Tempo arriva dallo stesso governatore del Lazio che, riferendo in Consiglio regionale, ammette come la Regione in sede di trattativa si sia sentita «sotto ricatto». Zingaretti ricostruisce la vicenda dopo le accuse arrivate dal consigliere regionale del Nuovo centrodestra Daniele Sabatini, che aveva parlato di «un pressing delle lobby» dietro la decisione della Giunta di inserire nella legge di Stabilità in discussione alla Pisana, all'articolo 5, lo sconto alle compagnie aeree. Su un gettito di 55 milioni di euro per il 2014 lo sconto sarebbe stato di 13,5 milioni da coperto con l'aumento dello 0,6% dell'addizionale regionale Irpef. In realtà, precisa Zingaretti, dietro quella decisione c'è la risposta della Regione a una precisa richiesta di Palazzo Chigi. Chiarendo in Aula i contorni della vicenda, Zingaretti spiega ai consiglieri che l'Iresa «è un'imposta che interviene nel Lazio, unica Regione assieme alle Marche. Fin dall'inizio (cioè dallo scorso anno, quando la Polverini la inserì nella Finanziaria 2013 mai approvata dopo lo scandalo Fiorito-Maruccio e le dimissioni della governatrice, ndr) fu criticata, perché rappresenta un ulteriore aggravio nella fiscalità delle compagnie aeree. Inoltre, non riguarda genericamente tutte le compagnie ma per il 50% Alitalia». La metà di quei 55 milioni li pagherebbe la compagnia di bandiera visto che l'imposta si applica su ogni singolo decollo e ogni singolo atterraggio a Fiumicino e Ciampino. Sarebbe sempre Alitalia a beneficiare della metà dello scontro: oltre 7,5 milioni. Zingaretti spiega infatti che la questione s'inserisce nella discussione sulla crisi di Alitalia «che rischiava di colpire soprattutto la nostra regione». Di qui la richiesta pressante da parte del governo di annullare l'imposta. Un diktat recepito solo parzialmente. «Come segnale di disponibilità abbiamo deciso una riduzione del 30%», spiega Zingaretti. Uno sconto però mai approdato in Aula, a causa di un emendamento soppressivo, d'iniziativa del consigliere Francesco Storace (La Destra verso An), approvato a maggioranza in commissione Bilancio. La possibilità che la riduzione possa rientrare nel testo all'esame dell'Aula con un emendamento della Giunta dopo Natale sta tenendo banco nel dibattito politico fuori e dentro l'Aula della Pisana. Zingaretti non smentisce tale possibilità anticipata da Il Tempo , ma spiega ai consiglieri: «Queste cose le racconto non per difendere a oltranza un processo o per mettere sotto ricatto nessuno come, lo confesso, in parte noi ci siamo sentiti durante la trattativa. Però io ho il dovere di dirvi che, allo stato attuale, il problema dell'interlocuzione col governo rimane tutto aperto e verrei meno al mio compito se non informassi il Consiglio del contesto nel quale è nato questo orientamento della Giunta. Questo non vuol dire che dobbiamo reintrodurre la riduzione - conclude Zingaretti - quello che vi posso dire è che aprirò un'interlocuzione col governo e tenteremo di trovare una soluzione, perché tutti siamo più contenti se possiamo contare su 15 milioni di euro da utilizzare nelle politiche di sviluppo. Lavoreremo in queste ore per cercare soluzioni alternative e, nel corso della fase emendativa, vedremo cosa si può proporre». L'impressione è che alla fine l'emendamento verrà riproposto. «Radio Pisana» avanza due ipotesi: la prima è un maxiemendamento dopo Natale, la seconda prevede l'inserimento dello sconto ad Alitalia nel collegato al bilancio che verrà votato a gennaio. Sarà interessante notare l'atteggiamendo del Nuovo centrodestra. Il partito di Alfano sostiene il governo Letta e ha 5 ministri, tra cui quello ai Trasporti Maurizio Lupi. A spingere su Zingaretti per lo sconto Iresa sono proprio Lupi e il premier Letta. Di più, la compagine Ncd alla Pisana - Di Paolo, Cangemi, Sabatini, De Lillo - sarebbe già stata richiamata all'ordine. Anche perché a Palazzo Chigi gli argomenti di persuasione non mancano: la ristrutturazione del debito con la Cassa Depositi e Prestiti (la Pisana ha approvato un odg che impegna la Giunta ad avviare la trattativa), il capitolo rifiuti con lo scenario post-commissariamento (il mandato del prefetto Sottile scade il 7 gennaio), il disavanzo della sanità che impone l'aumento delle tasse e il varo di un piano di riordino della rete ospadaliera da lacrime e sangue (quasi 900 posti letto da tagliare) con 100 milioni di fondo sanitario nazionale in meno nel 2014 e al quale è collegato il trasferimento dell'extragettito al trasporto pubblico di Roma Capitale, i fondi per i trasporti locali.
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