Indagato l'ex brigadiere della Finanza
Calunnia verso «i vertici istituzionali e militari nonché le autorità di polizia giudiziaria», «accusati falsamente» dei depistaggi legati al sequestro dello statista democristiano Aldo Moro. Con...
Calunnia verso «i vertici istituzionali e militari nonché le autorità di polizia giudiziaria», «accusati falsamente» dei depistaggi legati al sequestro dello statista democristiano Aldo Moro. Con questa accusa è stato iscritto nel registro degli indagati Giovanni Ladu, ex brigadiere della Guardia di Finanza autoaccusatosi di aver fatto parte dell'organizzazione paramilitare Gladio alla fine degli anni '70. Secondo la procura di Roma e le indagini del Reparto operativo speciale (Ros) dei carabinieri, l'ex sottoufficiale avrebbe fornito informazioni fasulle all'ex magistrato Ferdinando Imposimato, che su queste rivelazioni ha basato il contenuto di due suoi libri d'inchiesta sul sequestro Moro: "Doveva morire" e il recente "I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia". Secondo gli investigatori, Ladu, le cui rivelazioni nel primo libro erano state oggetto d'inchiesta della procura di Roma, poi archiviate, avrebbe contattato con email - sotto il falso nome di Oscar Puddu - l'ex giudice, offrendogli nuovi spunti che ancora una volta non troverebbero riscontri. Secondo questo primo impianto accusatorio, Ladu «contrariamente al vero, affermava che, presso lo stabile di via Camillo Montalcini 18, nel piano sovrastante l'appartamento nel quale Moro era segregato, vi erano apparati dei servizi di sicurezza militari che stavano intercettando le conversazioni tra Moro e i suoi carcerieri e che pur essendo i vertici dello Stato a conoscenza di tale circostanza, volontariamente si era scelto di non intervenire per consentire la liberazione di Moro prima della sua successiva uccisione». Tuttavia sembrano esserci aspetti ancora da chiarire. A partire dal ruolo di Steve Pieczenik, consulente del Dipartimento Usa in materia di terrorismo dal 1978. Intervistato lo scorso 30 settembre, nel corso del programma Mix24 condotto da Giovanni Minoli su Radio 24, Pieczenik ha sostenuto di aver collaborato con le autorità italiane durante il sequestro Moro per attuare una «manipolazione strategica al fine di stabilizzare la situazione dell'Italia». Il suo nome compare negli elenchi del sottoufficiale, assieme a Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Pietro Musumeci, generale del Sismi all'epoca della strage di Bologna, Carlo Donat-Cattin, sindacalista ed esponente di spicco della Democrazia cristiana, Benigno Zaccagnini, tra i fondatori della Dc, il colonnello Giuseppe Belmonte, già coinvolto nelle vicende della P2 e dei servizi segreti deviati, altri personaggi dell'allora Sismi e dei servizi inglesi, tedeschi e bulgari
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