Desenzano, Salò e Manerbio le tre perle dell'«altro» Garda
Una terra speciale che dà vita a grandi oli e vini unici
Lago di Garda, anticamente Benàco, bacino e colline circostanti plasmate dall'erosione dei ghiacciai e da movimenti tettonici in innumerevoli millenni, oggi luogo di grande spettacolo della natura, di tradizioni, di testimonianze storiche e d'arte. Le acque sono piene di vita, sia umana, visto che gli sport velici sono una delle caratteristiche maggiori, che faunistica: sono 25 le specie di pesci accertate ma altre ancora devono essere classificate. Il Carpione, Salmonide le cui carni sono molto ricercate, poi il Luccio, la Trota, il Coregone, la Tinca, il Persico, l'Anguilla del basso lago, solo per citarne alcuni. Celebri i centri come Desenzano del Garda, il suo castello dell'Alto Medioevo, palazzi e chiese del XVI-XVII secolo, le spiagge sassose di Rivoltella, Desenzanino, la Spiaggia d'Oro. Il versante lombardo custodisce altre sorprese. Salò, sulla riviera occidentale del Garda, antico borgo romano, storicamente centro importante della Repubblica di Venezia, sovrastata dal Colle San Bartolomeo con itinerari naturalistici di grande bellezza. I celebri orti di Campoverde (verdure e primizie di qualità da oltre quattro secoli) e «porta» verso la Valtènesi, area collinare a confine con la zona alpina. Qui fra castelli e boschi, l'imbarazzo della scelta è grande. Corpo e anima sono gratificati anche da grandi oli e vini, persino agrumi, in una terra che gode di un particolare e mite microclima: un primo esempio è il Doc Garda Classico, vino rosso da vitigno Groppello (il Gentile, il Mocasina e il Santo Stefano), nome che ne riassume la forma chiusa del grappolo, «a pigna», fonte di un nettare fresco, vellutato, speziato e del suo più corposo «Riserva» dai vigneti migliori e invecchiamento di almeno due anni. O il Doc Garda Classico Chiaretto, matrimonio fra Groppello e, in minoranza, Barbera, Marzemino e Sangiovese, per un vino rosato (le bucce stanno per un tempo più breve del solito a contatto con il mosto) secco, sapido, dai sentori di frutti rossi (specialmente fragolina di bosco) con possibile e lieve retrogusto di mandorla. Fra l'ottimo olio extravergine, il tartufo bianco, miele e pesce lacustre, la cucina della Valtènesi si è arricchita di piatti. Vino, cibo ma anche un tuffo nel passato come a Padenghe sul Garda e il suo imponente castello medievale che ha una storia di mille anni, la chiesa parrocchiale del 600, Palazzo Barbieri del 700 e la romanica Pieve di Sant'Emiliano. Oppure Manerba del Garda che la leggenda vuole fondata in onore alla dea Minerva. I resti della sua bella Rocca inserita in un parco-giardino botanico, l'Isola di S.Biagio o Isola dei Conigli, ma pure il Museo Archeologico della Valtènesi con alcuni reperti del tardo Neolitico o la zona del Sasso, con una scogliera a strapiombo sul lago. Per esplorare sul web, Comunità del Garda: www.lagodigarda.it.
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