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Un giaguaro da smacchiare in... Europa

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Monti non basta, ci vuole la legione straniera per battere il Cavaliere che si ostina a non «riposare». Anzi, continua a spaventare la sinistra italiana e l'intera Europa. E sì perché il berlusconismo sarà pure al tramonto, la deriva nazional popolare di Berlusconi sarà pure insidiata dal Grillo parlante dell'antipolitica, ma la sinistra vede nel Cav il vero e unico avversario da sconfiggere per andare al governo. Il Professore, un giorno possibile alleato e un giorno tecnico da evitare, non crea problemi e, almeno stando ai sondaggi (che però da due giorni sono vietati) è già fuori gioco. E così, la due giorni di Torino dei progressisti europei è stata più che la «Renaissance for Europe», la chiamata alle armi per i compagni europei, semmai la benedizione della Merkel e del ministro Schauble non fosse stata sufficiente per il segretario Pd. Che peraltro si sente talmente investito dall'importante compito di battere la destra, che esiste, da garantire alla platea d'oltralpe che riuscirà addirittura nella mission impossible di «smacchiare il giaguaro». Non c'è lo zio Sam con la tuba a stelle e strisce, ma l'intera Europa che ci guarda, che osserva la lunga marcia verso le urne, che vuole la pelle del caimano. Insomma Berlusconi è lo spauracchio che fa andare lo share alle stelle in ogni trasmissione di qualsiasi tv vada, ma che spaventa il Vecchio Continente perché chissà, sarà pure il più grande bugiardo della terra, come dice Fini (che giura di dire la verità, solo la verità, niente altro che la verità) ma tra tutti quei telespettatori più di qualcuno gli crede e gli ridarà il voto. Il Cavaliere da Arcore è un tale incubo che a qualche progressista, romeno (che parlava a nome dei romeni in Italia), scappa il paragone con Ceausescu respinto senza levate di scudi ideologici dal diretto interessato. Insomma, per la sinistra europea e nostrana, solitamente divisa, l'unico collante è l'antiberlusconismo. L'Europa ha deciso: Berlusconi non deve vincere le elezioni del 24 febbraio. Ma quello che pensano i cittadini italiani interessa all'Europa?

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