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All'Eliseo tutti in cerca di un posto

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In platea anche Minoli. Borseggiatori all'opera, vittime sette giornalisti

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Anche quando parla Prodi. C'erano tutti ieri al teatro Eliseo i dirigenti del centrosinistra, seduti in platea a sentire il Professore che presentava il programma del centrosinistra. Mancava solo Boselli per via dei dissensi dell'ultimora. Niente bandiere, poca base ma la sala è piccola e stracolma. Meglio farsi vedere, questi sono i giorni in cui si chiudono le liste e si decidono le ultime candidature. Giuliano Amato è in prima fila, vicino ai segretari. È tranquillo, non sarà capolista in Veneto della lista unitaria, ma numero due in Toscana così come ha preteso. Dietro di lui c'è un altro cuor contento, Franco Bassanini, il costituzionalista Ds, alla fine l'ha spuntata: verrà candidato pure lui nonostante le regole per il rinnovamento della rappresentanza parlamentare l'avrebbero escluso. Più indietro c'è anche Linda Lanzillotta, sua moglie, pare molto amata da Prodi e soprattutto da Flavia, molto papabile come ministro. Un'altra possibile ministra è in sala anche se più defilata Giovanna Melandri, già al governo al tempo di D'Alema. In prima fila c'è pure la new entry del centrosinistra Carlo Fattuzzo leader del partito dei pensionati. Vicino a lui c'è il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino che, se non dovesse essere ricandidata, potrebbe aspirare anche lei a un posto al governo. Per l'occasione c'erano pure gli infelici e trombati che però le manifestazioni non se ne perdono mai, ovvero Cossutta padre e figlia. I due sono appena stati fatti fuori dalle liste dei comunisti italiani per volontà di Diliberto. C'è pure Pierluigi Bersani, il più amato dai compagni della base, tanto che dalla platea quando Prodi chiama i segretari di partito sul palco qualcuno chiede che sia invitato pure lui. A contendergli le simpatie del pubblico è Rosy Bindi, l'unica non leader che all'arrivo in sala si conquista un applauso. In platea c'è pure Valerio Zanone, una faccia della prima Repubblica che con un gruppo di liberali è approdato nelle vicinanze della Margherita. Non poteva mancare la pattuglia Rai, per l'occasione capeggiata da Giovanni Minoli, sempre in pista per la poltrona di direttore generale. Ma ci sono anche i soliti Davide Sassoli e Tiziana Ferrario. C'è pure Federico Fazzuoli, l'inventore di Linea Verde, che dopo vari passaggi è approdato alla fede prodiana. Ci sono anche dei borseggiatori che, approfittano della folla, per ripulire alcuni giornalisti (si parla di 7 portafogli). Alla fine però sul palco per prendere bacetto e programma da Prodi salgono solo i segretari dei partiti.

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