assalto alle redazioni
Albanese da Giletti, l'acrobazia sul blitz ProPal: fa finta di difendere i giornalisti ma attacca Il Tempo
Stavolta anche quella parte della stampa che l'ha sempre spalleggiata ha dovuto redarguirla. L’ultima uscita di Francesca Albanese sull’assalto dei manifestanti ProPal alla sede del quotidiano La Stampa ha suscitato malumori anche in coloro che ne hanno sempre speso parole d’elogio. In un tentativo rampicante e acrobatico di ripulire la propria immagine, la relatrice speciale Onu per i diritti umani nei territori palestinesi - durante la trasmissione di Rai Tre “Lo Stato delle Cose” - si è difesa sostenendo che la sua frase “l’assalto è un monito per riportare i giornalisti a svolgere il loro mestiere” sia stata travisata, o quanto meno estrapolata “da un discorso più ampio pronunciato in un contesto accademico”. E che, a dispetto del “linciaggio mediatico” a suo dire subito, lei ha sempre condannato gli atteggiamenti violenti nei confronti dei giornalisti, schierandosi persino al fianco di quotidiano a lei avversi come Il Tempo e La Verità. Una strategia precisa, quella di dichiararsi sostenitrice del nostro giornale salvo poi etichettarci “diffamatori”...
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L’irruzione del 28 novembre nella redazione de La Stampa a Torino ha visto decine di attivisti - una trentina dei quali individuati dalle telecamere - fare irruzione, vandalizzare gli uffici, lanciare insulti e addirittura letame davanti ai cancelli. Francesca Albanese, ospite insieme a Michele Santoro nel programma di Massimo Giletti, se dapprima aveva lasciato immaginare posizioni nette di accusa, ha poi aggiunto che l’evento dovesse rappresentare un “monito” affinché la stampa “tornasse a fare il proprio mestiere”, provocando uno tsunami mediatico che le si è abbattuto addosso come un boomerang. Tant’è che anche la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), attraverso la sua segretaria generale Alessandra Costante, ha bollato le parole di Albanese come “pericolose e penose”, osservando come suonino “più come una minaccia che come solidarietà” verso i colleghi de la Stampa.
Per placare la tempesta, la relatrice Onu ha chiarito: “Negli ultimi 750 giorni ho visto ammazzare 220 giornalisti. Ho condannato con lo stesso spirito l’aggressione contro La Stampa, per la quale ho auspicato giustizia. Se mi fossi trovata nel giorno dell’aggressione, mi sarei interposta e messa a protezione fisica di quello spazio… anche dinanzi alla redazione de Il Tempo o de La Verità che mi diffamano costantemente”. Un'acrobazia in piena regola.