racconto tragico
Sgarbi, “fate qualcosa per salvarlo”. Nessun miglioramento: sta molto male
Cresce la preoccupazione per le condizioni di salute di Vittorio Sgarbi. Dopo settimane di silenzio e immagini che lo ritraevano in apparente miglioramento, arriva una testimonianza drammatica: quella di Barbara Hary, madre di Evelina, che in un’intervista a “La Stampa” ha tracciato un quadro tutt’altro che rassicurante. “Vittorio sta male, molto male. E non è vero che stia guarendo. Bisogna fare subito qualcosa per salvarlo”, ha dichiarato la donna, che racconta la sofferenza della figlia, profondamente angosciata per la sorte del critico d’arte e politico. Secondo Hary, le fotografie pubblicate sui giornali nelle scorse settimane, in cui Sgarbi appare in pubblico, non rispecchierebbero la realtà del suo stato di salute. “L’altro giorno doveva partecipare all’inaugurazione di una via ad Arpino – racconta – un evento simbolico, organizzato per mostrare che si stava riprendendo. Ma non è mai arrivato. Lo hanno aspettato tutti, inutilmente. Non ce la fa, non è in grado di affrontare impegni pubblici”. Per la madre di Evelina, anche gli scatti diffusi alla stampa sono eloquenti: “Si vede chiaramente che è provato, quasi irriconoscibile. In una foto che mia figlia ha conservato, fatta durante un’intervista, sembra l’ombra di se stesso”. La madre racconta che i segnali di malessere sarebbero comparsi già nel 2024. “Fino a qualche anno fa accompagnavo spesso mia figlia da lui – spiega – ma poi gli incontri sono diventati sempre più rari. A settembre Evelina mi ha detto: ‘Mamma, è dimagrito tantissimo, fa impressione’. Aveva già cominciato a deperire. Nei mesi successivi, a Milano e Ferrara, è stato male durante una presentazione. Da allora, hanno iniziato a tenerla lontana”.
Da quel momento, i contatti si sarebbero quasi interrotti. “A Natale e Capodanno lo ha cercato, ma non è mai riuscita a parlargli. C’è chi gestisce per lui telefonate e incontri, decidendo chi può avvicinarlo e chi no”, sostiene la donna. A marzo, Evelina avrebbe saputo del ricovero al Policlinico Gemelli di Roma e si sarebbe precipitata in ospedale. Quello che avrebbe visto, secondo il racconto della madre, l’ha sconvolta. “Mi ha mandato un messaggio con una foto. Mi ha scritto che pesava appena 47 chili, mentre prima ne pesava quasi il doppio. Mi ha detto: ‘È irriconoscibile, sembra un uomo di cento anni, non parla con nessuno’. Era in uno stato di prostrazione assoluta”, ricorda Hary. Secondo il suo racconto, la compagna di Sgarbi, Sabrina Colle, avrebbe spiegato che il critico “si rifiutava di mangiare” e che la situazione doveva restare “assolutamente riservata”. Da quel momento, Evelina non avrebbe più potuto vederlo né ricevere notizie dirette. Preoccupate per la mancanza di informazioni, madre e figlia si sarebbero rivolte al personale del Gemelli, senza però ottenere risposte. “Ci hanno detto che solo la signora Colle può essere informata sulle condizioni cliniche di Vittorio”, spiega Hary. Da qui la decisione di rivolgersi a un legale per chiedere la nomina di un amministratore di sostegno, misura che consente di seguire e tutelare le persone che non sono in grado di gestire pienamente i propri interessi.
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“È stato detto che mia figlia voleva farlo interdire, ma è una falsità. Non vogliamo un tutore, non vogliamo togliergli nulla – chiarisce –. Vogliamo solo che sia curato come merita. Vittorio è un uomo malato, afflitto da gravi patologie fisiche e da una profonda depressione. Ho paura che non riceva le attenzioni adeguate e che l’isolamento nella casa di Roma peggiori tutto”. Il prossimo 28 ottobre, il Tribunale di Roma discuterà la richiesta di amministrazione di sostegno. In attesa della decisione, Barbara Hary lancia un appello accorato alla sorella di Sgarbi, Elisabetta: “Le chiedo di intervenire, di portarlo subito a Ro Ferrarese, prima dell’udienza. Vittorio è legatissimo a lei, e credo che solo la sorella possa aiutarlo davvero. A Roma non è felice, vive isolato e circondato da un ambiente che, temo, non lo sta aiutando a riprendersi”. Per la madre di Evelina, la questione non è più pubblica ma umana. “Qui non si tratta del personaggio televisivo, ma dell’uomo. Vittorio è sempre stato un uomo energico, pieno di vita, ma oggi è fragile e ha bisogno di affetto sincero, non di apparenze. Se non si interviene ora, temo il peggio”, ha concluso.