l'ultimo periodo
Pippo Baudo “colpito da un indebolimento neurologico”. Un successore? L’endorsement a De Martino
Pippo Baudo, uomo di spettacolo abituato alle luci dello studio televisivo, se ne è andato dopo essersi allontanato dai riflettori e nell'ombra di una vista che non c'era quasi più. A rivelare i dettagli del periodo che ha preceduto la morte del conduttore di Fantastico e Domenica In è Giorgio Assumma, avvocato e amico di una vita. "Pippo ha avuto un indebolimento neurologico alle gambe che lo ha condizionato molto. In più, vedeva poco e cercava di nascondermelo, mi individuava attraverso la provenienza della mia voce. Tutte le volte che andavo a trovarlo, uscivo con un senso di angoscia. Gli ultimi mesi li ha passati chiuso in casa, non è quasi mai uscito se non per andare al compleanno di Pingitore del Bagaglino, aveva difficoltà a incontrare la gente. Anche con me, che l’ho conosciuto da giovane, a 25 anni quando dalla Sicilia venne per il provino alla Rai (e mi disse se va male mi prenda a lavorare nel suo studio con lei), nell’ultimo periodo preferiva lunghe telefonate, gli raccontavo le barzellette e lo sentivo ridere", racconta in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera.
Ripercorrendo alcune tappe della carriera dell'uomo del "l'ho inventato io", Assumma non evita di rispolverare il piano inclinato dei periodi meno fortunati e ricorda con commozione di quando, messo all'angolo dalla Rai, lo accompagnò da Silvio Berlusconi per un progetto di rilancio su Mediaset. "Lo accompagnai ad Arcore da Berlusconi, che si lasciò andare a giudizi negativi su alcuni programmi Rai. Pippo non commentò, rimase in silenzio, pensando di essere stato tradito dalla propria madre", dice l'amico del conduttore, che mai ha smesso di stargli accanto. La tv e il suo futuro, negli ultimi anni, non era un argomento ricorrente nelle conversazioni tra Baudo e Assumma. Eppure, alla domanda se il re Mida del piccolo schermo avesse individuato un successore, il compagno di avventure fornisce per la prima volta una risposta: "È Stefano De Martino: ha capito il modo di parlare al popolino, mi diceva".