Quarto Grado, la rivelazione di Andrea Sempio: “Temevo l'arresto. Cosa mi preoccupa di più”
Andrea Sempio parla ai microfoni di Quarto Grado dopo la perquisizione a sorpresa in casa sua nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco e sull’omicidio di Chiara Poggi. L’uomo, intercettato dalla giornalista della trasmissione Mediaset, appare provato dopo le nove ore e mezzo di ricerche nella sua casa e manifesta un’unica preoccupazione. “In questo momento sono più preoccupato per i miei, perché ho saputo che sono stati anche là, è stata lunga anche da loro e in questo momento è la cosa che mi preoccupa di più – esordisce nella sua chiacchierata con la giornalista –. L'unica cosa che però ci tengo a dire è che io oggi non sono stato portato via dai carabinieri, non sono stato in nessuna caserma, non è vero nulla di quanto ho sentito uscire fuori oggi su questo argomento, solo questo”.
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Non sa nulla del torrente dove hanno scavato gli inquirenti ma racconta però come si è svolta la perquisizione: “Io stavo dormendo, ho sentito i passi sulle scale, mi hanno suonato subito, ho detto ‘Dio cos'è successo?’, pensavo fosse successo qualcosa – spiega – magari era stata male mia mamma o che magari mi hanno chiamato e non ho sentito, una cosa del genere”. E invece no, erano gli inquirenti mandato alla mano. Sempio all’inizio pensava fossero lì per arrestarlo: “All'inizio l'ho pensato perché comunque ho visto che erano un po'. Non so normalmente in quanti debbano muoversi, però ho visto che c'erano una decina di agenti – racconta alla giornalista – con gli agenti non c'è stato nessun problema. Ci è voluto il tempo che ci è voluto e basta, tutto lì”.
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In merito all’incidente probatorio che lo attende: “Siamo pronti a tutto quello che verrà, faranno le loro verifiche, tutto quello che verrà ci sarà una spiegazione e lo affronteremo mano a mano – dice prima di ritornare alla perquisizione – hai gente che scava dentro tutte le tue cose, dentro i tuoi ricordi, i tuoi oggetti, li vedi che frugano dappertutto, ribaltano tutto”. Sempio continua: “Alla fine non c'è stato nulla di particolare, non c'è stato nessun momento strano con gli agenti”. La giornalista chiede di più: “Ci sono state cose che avresti preferito che non vedessero?”. L’uomo risponde prima di concludere la conversazione: “Non che avresti preferito che non vedessero, no. Semplicemente hai un gruppo di estrani che ti arriva in casa e inizia a frugare un po' tra tutte le tue cose, tra i tuoi ricordi, così”.
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