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Prima di domani, Cerno inchioda Cappellini sull'Ucraina: "Ipocrisia. La pace non la vuoi"

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L'abbraccio tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, il gesto della premier in reazione alle critiche di Angelo Bonelli (che ha definito lo sguardo della leader di Fratelli d'Italia "inquietante") e le parole del numero uno della Lega dopo il plebiscito per Vladimir Putin sono stati i tre punti cardine del dibattito che ha acceso l'ultima puntata di Prima di domani, il talk-show di Rete 4. "Quando un popolo vota ha sempre ragione", ha scandito il vicepremier, scatenando la sinistra. "Pensa davvero che siano state elezioni democratiche o ha voluto evidenziare una posizione differente rispetto a quella della presidente del Consiglio": questo l'interrogativo posto dalla conduttrice Bianca Berlinguer a Stefano Cappellini. "Mi auguro che Salvini non lo pensi davvero. È più interessante pensare che volesse smarcarsi da Meloni. Anche se il passato di Salvini non depone a favore di questa tesi. Sappiamo bene qual era la sua fascinazione per Putin. È un tema che ha sempre usato per differenziarsi da Meloni. Faccio fatica a pensare a un Salvini che prende voti grazie a posizioni pacifiste", ha detto il giornalista di Repubblica. Parole, queste, che hanno provocato l'immediato intervento di Tommaso Cerno.

 

 

"Io penso semplicemente che Salvini abbia detto una cosa che non ha sortito l'effetto che desiderava. Esiste in Italia una parte di persone che ritengono non che Putin abbia ragione, ma che se tu non riconosci il governo russo come interlocutore, vuol dire che la pace non la vuoi e devi vincere la guerra. E questo scopre la nostra ipocrisia", ha scandito. Il clima in studio è presto diventato effervescente. "Cosa rimane come strada?", ha chiesto in modo diretto il direttore de Il Tempo, facendo riferimento ai possibili scenari di un conflitto che non accenna ad arrestarsi. "Sono pochi gli italiani che hanno le certezze di Cappellini. Ci sono milioni di italiani che non saprebbero cosa fare o quale sia la cosa più giusta da dire", ha continuato Cerno. Ma Cappellini non si è fermato e ha rincarato la dose: "Salvini ha detto una frase chiara. Possiamo dire che è una colossale sciocchezza?". Il direttore de Il Tempo ha ripreso la parola e ha aggiunto: "Uno deve dire quello che vuole Cappellini?". 

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