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Dossieraggio, Minzolini non ha dubbi: “Serve la commissione d'inchiesta”

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“C’è un filo rosso che lega il caso dossier dell’antimafia con la vicenda Consip”. Parte da questa tesi Augusto Minzolini nel suo articolo apparso sull’edizione del 13 marzo de Il Giornale, dove approfondisce l’inchiesta di Perugia, emersa con forza nelle ultime settimane, e l’assoluzione del padre di Matteo Renzi e Luca Lotti al processo Consip. “La filosofia - scrive il giornalista - è la stessa, cioè colpire, minacciare e condizionare un soggetto istituzionale, il tutto in una logica politica. Si costruiscono prove per colpire qualcuno; inchieste che si abbeverano alla fonte del verosimile per puntellare le tesi accusatorie”.

 

 

Ma Minzolini chiede un sussulto alla politica e al centrodestra in particolare: “Colpisce, però, che la politica ‘aggredita’ finora non abbia dato una risposta corale ad un ‘costume’ che negli ultimi decenni ne ha minato la credibilità. Sul ‘caso’ Palamara si era parlato di una commissione sull’uso politico della giustizia, ma non se ne è fatto niente. E sullo stesso binario morto sta finendo l’ipotesi di una commissione sullo scandalo dei dossier. L’Antimafia il suo lavoro lo sta facendo, ha deciso addirittura di convocare l’editore Carlo De Benedetti, ma è chiaro che una commissione ‘ad hoc’ sarebbe stato ben altro segnale. Uno che la vorrebbe è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, solo che deve sottostare alla disciplina di governo. Risponde a mezza bocca. Gli chiedi se chi non vuole scoperchiare il vaso di Pandora non comprenda i rischi che corrono le istituzioni e lui ti risponde ‘Già’. Anche per lui non c’è consapevolezza della gravità di ciò che è emerso. È come se si preferisse attutire, diluire”.

 

 

“L’elenco di governi che negli ultimi 40 anni sono stati vittime di questo costume è lungo. Dal primo governo Berlusconi all’ultimo; e, ancora, il governo Renzi con il caso Consip”, l’analisi finale di Minzolini, che non vuole che l’indagine sui presunti dossier e spioni finisca in un nulla di fatto o nel dimenticatoio.

 

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