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Tg4, Cerno smaschera l'ipocrisia della sinistra: "Vanno fieri anche delle Brigate Rosse"

Il post nostalgico della docente dell'Università La Sapienza di Roma che ha salutato la morte della brigatista rossa Barbara Balzerani ha scatenato un putiferio. Ne ha parlato anche Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo nel corso del Tg4 del 6 marzo. Cerno ha puntato il dito contro l'ipocrisia della sinistra che condanna il fascismo e assurge a modello brigatisti rossi mai pentiti.     

 

 

 

 

"Anziché tirare fuori la solita tiritera di Mussolini e dei fascismi che non esistono, di un pezzo di storia non solo abbandonata, dimenticata, cancellata, sepolta in questo secolo e anche poco studiata - ha detto Tommaso Cerno - noi abbiamo un Paese dove le Brigate Rosse, Curcio e Franceschini, il 1970, la lotta armata per il comunismo, gli omicidi e la violenza si stanno trasformando in qualcosa di cui andare fieri. È sugli anni di piombo, su quel male che ha vissuto il Paese nel nome di un'ideologia che stava devastando il mondo e da cui ci siamo liberati con enorme fatica, che dovremo discutere perché se ne cancelli la memoria. Abbiamo professori che insegnano il marxismo-leninismo rivoluzionario e violento per il comunismo, che inneggiano alla lotta armata, che prendono una brigatista rossa mai pentita come esempio. Questo è un problema vero. Non Mussolini, Villa Ada, il 1943 e tutte quelle idiozie che sentiamo ripetere ogni giorno. La sinistra si occupi di spiegare agli italiani cos'è successo e quali erano le connivenze con l'extraparlamentarismo e quali sono stati i disastri culturali che ha portato tutto questo".