L'aria che tira

Navalny, che duello tra Senaldi e Fusani: "Va a Kiev". Bordata alla sinistra

A L'Aria che tira, il programma di politica e di attualità di La7, si è parlato di Alexei Navalny, l'oppositore di Vladimir Putin morto una settimana fa per cause ancora da chiarire. Il tema ha fatto alzare i toni a Pietro Senaldi e a Claudia Fusani. Al centro del dibattito soprattutto le reazioni dei partiti del centrodestra alla fine del dissidente. Finisce nel mirino anche Viktor Orban, leader sovranista ungherese. "È uscita l'Inghilterra, può uscire anche l'Ungheria dall'Ue", ha detto il condirettore Libero, secondo cui "il problema-Ungheria ce l'ha l'Unione europea, non Giorgia Meloni". Il conduttore David Parenzo è intervenuto: "Ma perché Matteo Salvini si è sentito di fare questa uscita sui giudici russi?". "Secondo me non è stata una frase pensata", ha risposto Senaldi. 

 

 

A questo punto Claudia Fusani si è inserita nella discussione: "Quello che stanno dicendo i partiti di destra come l'AfD è esattamente quello che ha detto Salvini, cioè che nella migliore delle ipotesi Navalny è un fatto interno alla Russia di cui non dobbiamo occuparci. Salvini segue quella parte che sta andando benino nei sondaggi". Quindi critica al premier Meloni della giornalista: "Da sabato la presidente del Consiglio che sta andando a Kiev per presiedere il G7 insieme a Zelensky ha detto parole non sufficienti. Da sabato non ha più detto nulla".

 

 

Pietro Senaldi non si è trattenuto: "Ma la Meloni va a Kiev! Sta facendo guerra alla Russia! Noi siamo in guerra, qualunque parola possa dire è nulla rispetto a questo". "Io mi aspetto che dalla diplomazia italiana vengano parole durissime su Navalny, è stato un omicidio di Stato", ha continuato Fusani. Senaldi ha usato l'arma dell'ironia: "A Kiev va per turismo, ok...". "Io vorrei che Meloni - ha concluso la giornalista, imperterrita - dicesse che Putin è un assassino e che la sua stagione deve finire il prima possibile".