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Ferragni, "siete cadaveri digitali": frecciata di Ferragni? Il post sibillino

Fabrizio Corona ha pubblicato sul suo profilo Instagram ufficiale un post sibillino che sembra, indirettamente, tirare in ballo Chiara Ferragni. Attivo frequentatore del web, l'e re dei paparazzi affida spesso ai social scoop e retroscena. Non è questo il caso. "Invece che ingaggiare social media esperti, ripassatevi il mio Wikipedia... se mi pagate vi spiego due cose sulla comunicazione, in quanto a truffe, invece, la lezione l’avete imparata benissimo", ha scritto. Poi l'affondo finale: "Siete cadaveri digitali", ha aggiunto. Le ultime parole sono sembrate a molti una frecciata all'influencer più seguita d'Italia, che nell'ultimo mese è finita al centro delle cronache per il pandoro-gate e l'allargamento dell'inchiesta. Il riferimento, per molti poco fraintendibile, non è stato però esplicitato dal diretto interessato. Intanto l'imprenditrice digitale condivide con parsimonia scatti di vita quotidiana, immortalandosi soprattutto in compagnia dei figli Leone e Vittoria. 

 

 

La Procura di Cuneo ha chiesto alla procura di Milano l’invio degli atti relativi alle indagini sul caso del pandoro Balocco che vede indagate l’imprenditrice e influencer Chiara Ferragni e la presidente e ad dell’azienda dolciaria, Alessandra Balocco. Sono infatti aperti due procedimenti sul caso, uno dalla procura guidata da Onelio Dodero, a Cuneo, (Balocco ha sede a Fossano, nel Cuneese), e l’altro nel capoluogo lombardo dove hanno sede le società di Ferragni e sono confluiti decine di fascicoli aperti in tutta Italia in seguito all’esposto del Codacons per truffa aggravata sul caso dei ’Pandoro Pink Christmas’ e la beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino. La procura cuneese ha inviato una richiesta formale di trasmissione degli atti al procuratore aggiunto di Milano titolare dell’inchiesta, Eugenio Fusco. Probabile che si configuri una questione di competenza territoriale che potrebbe essere risolta in caso di conflitto dalla Procura generale presso la Corte di Cassazione.