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Dimartedì, show anti-Meloni di Bersani: "Come se dicessi di avere uno zio prete"

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La storia di Giulia Cecchettin è stata strumentalizzata dalla sinistra, che ha collegato i femminicidi al patriarcato. Proprio questa questione ha acceso molti dibattiti televisivi. Questa mattina a stroncare in toto queste polemiche sono stati i genitori di Filippo Turetta, il 22enne ed ex fidanzato con il quale la 22enne è scomparsa per l'ultima volta: "Non siamo una famiglia patriarcale". "Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo", ha scritto sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, pubblicando uno scatto che la ritrae con in braccio la figlia Ginevra da piccola, insieme alla mamma e alla nonna Maria. "Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione è che io sarei espressione di una cultura patriarcale. Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di 'cultura patriarcale' della mia famiglia. Davvero senza parole", ha aggiunto il premier. 

 

 

 

A Dimartedì, il programma di politica e di attualità condotto da Giovanni Floris e in onda tutte le settimane su La7, Pier Luigi Bersani ha conquistato il centro del salotto e ha dato avvio al solito show anti-Meloni e anti-governo. "Son cose da matti. Io dico: 'Ho il sospetto che tu abbia una visione patriarcale' e tu rispondi: 'No, io sono femmina, sono una donna, mia madre è una donna, mia zia è una donna'", ha detto. "E faccio una foto", ha continuato, alludendo allo scatto postato da Meloni. Poi la sparata: "È come se a me dicessero 'Sei un comunista' e io rispondessi 'Ho uno zio prete'. Il punto è che non accettano le critiche, c'è una pelle sottile, fanno le vittime su qualsiasi cosa. Se non accetti le critiche, non fare quel lavoro lì". 

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