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De Gregorio non si tiene: "Meloni erede del Duce". E su Marina Berlusconi...

Giorgia Meloni e Marina Berlusconi, la prima la "underdog" arrivata a Palazzo Chigi, la seconda primogenita di Silvio Berlusconi che combatte la battaglia per preservarne la memoria dagli attacchi postumi dei magistrati. A fare un parallelismo tra le due è Concita De Gregorio che parla delle "due eredi designate" di due Ventenni diversi. Insomma, per criticare la tendenza maschilista ad accomunare le donne di potere in quanto tali, la giornalista compie la medesima operazione, con l'aggravante di tirare in ballo ancora una volta il fascismo. Meloni e Marina Berlusconi "sono entrambe le eredi designate, e questo spiega — se non tutto — molto" scrive l'ex direttrice de l'Unità la conduttrice di La7 su Repubblica.

 

Meloni e Berlusconi "sono le eredi di due Ventenni che hanno fatto la storia di questo Paese e no, non serve dire nel bene e nel male perché la storia è storia", ascrive la giornalista che gira gira finisce sempre lì: "Giorgia, in politica, è erede diretta del fascismo storico — del Duce, del regime — e non vuol dir niente essere nata dopo, è quella la matrice e la radice, i suoi colonnelli sono lì a ricordarcelo ogni giorno. All’estero, in Spagna per esempio, alle latitudini del neofranchismo è riconosciuta come una regina, popolare come Raffaella Carrà, le signore con tre giri di perle sillabano il suo nome in coro ai comizi di Vox", si legge nel lungo articolo.

 

Marina "è erede del secondo Ventennio, quello più pittoresco e — come diceva in Duomo l’arcivescovo — incline ai piaceri della vita. Il Ventennio generato degli anni Ottanta, l’incarnazione dello spirito del tempo che fa affari con chi c’è da fare affari, l’importante è il fatturato".  Detto questo, De Gregorio sottolinea che è "maschilista e retrogrado il racconto delle 'gemelle diverse', la comune bionditudine, la complessione fisica, l’altezza e il peso, la postura, la rivalità come se fra donne fosse sempre e comunque una questione di beccarsi nel pollaio. Spiace dirlo, soprattutto a sinistra spiace moltissimo, ma siamo in presenza di due esemplari umani fuori norma: se qualcuno avesse saputo far meglio di loro, maschi fratelli famigli inclusi, state certi che lo avrebbe fatto e non saremmo qui a parlare delle due zarine". C'è poi una terza donna, la leader del Pd A Elly Schlein, anche lei "erede" di un "patrimonio dissolto, solo debiti e liti".