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In Onda, l'attacco di Conte a La Russa è un disastro. "E Grillo?", inchiodato così

Giuseppe Conte cavalca le inchieste e va all'assalto di Giorgia Meloni per il caso legato a Daniela Santanchè, ma anche di Ignazio La Russa che ha difeso il figlio Leonardo Apache accusato da una ragazza, che oggi è stata ascoltata dai pm, di violenza sessuale.  "Meloni si sta assumendo una grande responsabilità perché il suo silenzio offende le istituzioni", attacca il presidente del M5S nel corso della puntata di martedì 11 luglio di In Onda, il programma condotto da Marianna Aprile e Luca Telese su La7.  "Santanchè è venuta in parlamento e per tutte le accuse gravi e circostanziate avrebbe dovuto rispondere puntualmente, invece in Senato ha mentito su compensi, cassa integrazione, conflitto d’interessi - continua Conte - Io chiedo le dimissioni della Santanchè perché se la Meloni non prende la situazione in mano, disonora le istituzioni". 

 

A queste argomentazioni segue un attacco a La Russa, con Conte che definisce "inopportuno" l'intervento del presidente del Senato in difesa del figlio. Ma questa uscita del leader 5stelle provoca la reazione di Aprile che ricorda come l'allora capo politico del Movimento nonché suo fondatore, Beppe Grillo, abbia a suo tempo scatenato un vespaio di polemiche difendendo il figlio Ciro, a processo con la grave accusa di violenza sessuale di gruppo. L'obiezione della conduttrice spiazza Conte che incredibilmente afferma che Grillo non aveva ruoli di peso, nonostante fosse il capo politico del M5s: "Crede che quell'uscita abbia condizionato qualcuno?".

 

Aprile mette le cose in chiaro: "Era il capo politico del partito che esprimeva il ministro del Giustizia, non mi sembra poco", ribatte la giornalista, "esattamente come La Russa". "Grillo non è mai stato leader politico, non aveva un incarico istituzionale" è l'acrobazia retorica dell'ex avvocato del popolo con la conduttrice che chiude il discorso: "Non era proprio uno di passaggio...".