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Riforme, Cassese detta la linea sul presidenzialismo: “No all’uomo solo al comando”

Il tema delle riforme e di possibili modifiche alla Costituzione continua a tenere banco nel mondo della politica italiana. L’argomento di una nuova forma di governo, con maggiori poteri al premier o l’idea del presidenzialismo, è affrontato da Sabino Cassese, ex ministro nel governo Ciampi e giudice della Corte costituzionale dal 2005 al 2014, in un’intervista a Repubblica: “Guardiamo la sostanza delle cose, abbiamo avuto 68 governi in 75 anni e le coalizioni faticano a parlare con una voce sola. Al vertice del nostro esecutivo c’è quindi un problema di durata e di coesione. Palazzo Chigi, non da ora, è diventato un centro enorme di poteri, tanto che il governo ha assunto ormai la funzione legislativa. Il punto è come assicurare più durata e più coesione. Basterebbe scrivere in Costituzione che il governo ha una durata, può essere sostituito solo con una sfiducia costruttiva, e pensare a un premier non come primus inter pares, ma in grado di dismettere i ministri”.

 

 

L’autorevole costituzionalista non pone quindi alcun veto alle modifiche della Carta: “Il presidente della Repubblica manterrebbe un potere di orchestrazione. Con gli stessi poteri di adesso, nulla di più e nulla di meno. Un direttore di orchestra - sottolinea Cassese - non suona, ma si assicura che gli orchestrali seguano lo spartito, in questo caso la Costituzione e le leggi della Repubblica. L’obiettivo primario della presidente del consiglio è rendere più stabile l’esecutivo, bisogna lavorare per questo, quanto alle formule, ce ne possiamo inventare di nuove. L’ha detto a dicembre l’attuale presidente del Consiglio”. 

 

 

Il rischio di una deriva autoritaria, agitato dalla sinistra, non è un pericolo per Cassese, visto che ci sono formule per evitare qualsiasi problematica di questo tipo: “Nessuno vuole più un Mussolini, o anche l’uomo solo al comando. Le democrazie sono organismi, non meccanismi. E quindi naturalmente servono dei bilanciamenti, delle autocorrezioni dell’organismo. Anche quello umano ha anticorpi. Bisognerà aumentare il tasso di policentrismo, pensare ad una maggiore pluralizzazione dei poteri, come bilanciamento, e ridare la funzione legislativa al Parlamento, assicurando più sollecite procedure di approvazione. Senza intesa con le opposizioni - avverte e conclude Cassese con un messaggio al governo Meloni - nessuna riforma supererebbe il vaglio del referendum. È quel che è successo a Berlusconi nel 2006 e a Renzi nel 2016”.