codice degli appalti

Otto e mezzo, Bocchino spegne le critiche di Bersani a Salvini: “Appalti? Tu hai votato…”

Scontro sul codice degli appalti approvato nel Consiglio dei ministri tra Pier Luigi Bersani e Italo Bocchino. L’ex premier è molto critico con Matteo Salvini e reputa il testo un peggioramento rispetto a quello del Consiglio di Stato, ma trova la ferma opposizione del direttore del Secolo d’Italia nel corso della puntata del 28 marzo di Otto e mezzo, il talk show pre-serale di La7 condotto da Lilli Gruber: “La riforma del codice degli appalti è un’idea del governo Draghi, che delegava ai magistrati di scriverlo. L’obiettivo stabilito dall’articolo 1 è la semplificazione. Non l’ha fatto Giorgia Meloni, non l’ha fatto Salvini che adesso qualcuno vuole incolpare, ma l’ha voluto Draghi. Bersani allora parlamentare ha votato la legge delega sul codice e quel testo è stato prevalentemente durante il governo sostenuto da Bersani. I controlli sono immutati. Ai giornali di sinistra dico che devono decidere, o il governo Meloni è vergognoso nel perdere i soldi del Pnrr o è vergognoso nell’accelerare le procedure. Ciò non significa abbassare la guardia rispetto alle infiltrazioni criminali e alla corruzione, significa favorire il processo di realizzazione delle opere. Mi meraviglio di Bersani che dice che è una vergogna un testo scritto da qualcuno che lui ha delegato”.

 

 

“Scusami Bocchino, ma stiamo scherzando? Sei d'accordo con subappalti a go go?” replica Bersani, che spiega: “Io sono d’accordo con la delega e con quanto ha fatto il Consiglio di Stato. Ma perché Salvini non ha preso quel testo già pronto e l’ha approvato? Ci ha aggiunto tre o quattro deregolazioni. Qui non si difendono cittadini, lavoratori o legalità, ci sono anche norme criminogene”. “Hanno vinto le elezioni, tu nei hai fatte tanti di deregolazioni… Salvini ha fatto delle piccole modifiche perché hanno vinto. Se uno vince porta le sue decisioni all’interno del procedimento legislativo. La sensibilità del proprio elettorato va ascoltata” lo punge Bocchino.