fuori dalla realtà

Rula Jebreal cavalca il caso Egonu ma sbaglia tutto: "La destra estrema..."

Fulminea come una schiacciata in lungolinea di Paola Egonu arriva il post di Rula Jebreal sull'addio, possibile, alla nazionale di pallavolo della campionessa di origine nigeriana. Ovviamente la giornalista, tornando alle metafore sportive, butta la palla in tribuna nel tentativo di dare alla vicenda una surreale connotazione politica legata, neanche a dirlo, alla vittoria alle elezioni del centrodestra e di Giorgia Meloni.

 

Il caso è esploso ieri, con un video rubato in cui, dopo la vittoria dell'Italvolley della medaglia di bronzo ai Mondiali, la pallavolista 23enne si sfogava col suo procuratore: "Mi hanno chiesto anche se sono italiana... Questa è la mia ultima partita in nazionale, sono stanca". Frasi poi ridimensionate nella sostanza: non è detto infatti che la giocatrice lasci l'azzurro. In aggiunta, va detto che Egonu era al centro di aspre polemiche sportive insieme al ct Davide Mazzanti perché messa sul banco degli imputati dopo la sconfitta in semifinale, tanto che nell'Italvolley si parlava di un "rinnovamento" della squadra azzurra senza la giocatrice simbolo e il tecnico. Tant'è, la sinistra non vedeva l'ora di cavalcare il tema del razzismo e la vicenda ha infiammato i social.

 

In questo contesto emerge la ricostruzione della vicenda da parte di Rula Jebreal. "Dopo che il governo di estrema destra ha confermato un razzista (che sosteneva i neonazisti) come speaker of the House (del Senato, ndr)... L'eroina sportiva italiana #PaolaEgonu ha lasciato la nazionale, spiegando in lacrime che la sua decisione è stata guidata dal razzismo: le chiedevano regolarmente se fosse una 'vera italiana'", ha scritto Rula Jebreal su Twitter. Le inesattezze sembrano evidenti. Non si capisce la correlazione tra l'elezione di Ignazio La Russa come seconda carica dello Stato e lo sfogo di Egonu. Senza contare che non è stato il governo di "estrema destra" a farlo, semmai il Parlamento eletto da tutti gli italiani. E a Palazzo Chigi c'è ancora Mario Draghi...