in piazza

Otto e mezzo, Feltri fa la morale a Montanari: “Non si riduce così il rischio dell’apocalisse atomica”

Valentina Bertoli

La Russia considera la Crimea regione propria, l’Ucraina ritiene di aver subito una sottrazione territoriale illegale. Il ritmo della controffensiva ucraina fa sperare in una vicina fine del conflitto, Vladimir Putin però ha firmato un decreto per rafforzare la sicurezza sul ponte di Kerch, fatto saltare in aria da un’esplosione che ha illuminato il Mar D’Azov. Lo schiaffo a Putin avvicinerà le trattative o avrà conseguenze durissime anche per l’Occidente? A ‘Otto e mezzo’, programma di approfondimento giornalistico, il rettore dell’Università di Siena Tomaso Montanari ribadisce l’importanza della ricerca della pace e l’urgenza di una manifestazione per ottenerla: “Mi sembra che ora la pace sia urgente. L’alternativa è la sconfitta della Russia ma è sempre più remota. Il piano inclinato ci conduce verso un’apocalisse nucleare. Bisogna trovare il modo di non lasciare Putin nell’angolo così che non scateni la guerra nucleare. Come diceva Einstein ‘L’opzione atomica non lascerà umani in vita’. Vogliamo aspettare la prima atomica per manifestare?”.

 

 

Le parole dello storico dell’arte hanno immediatamente provocato la reazione di Stefano Feltri, direttore del quotidiano Domani: “Le grandi manifestazioni pacifiste del passato avevano come oggetto di accusa i nostri governi. La piazza per la pace alza il prezzo politico degli altri. Bisogna sostenere gli ucraini. Non è l’Ucraina che si oppone alle trattative ma non bisogna accettare il massacro”. Poi fa la morale al rettore dell’Università di Siena: “Si manifesta facendo pressione su Putin? Dubito che venga colpito e si riduca il rischio dell’atomica”.

 

 

Montanari controbatte: “Noi dobbiamo manifestare rivolgendoci ai nostri governi. Vogliamo davvero aspettare che l’incubo dell’annientamento reciproco si avveri?”. Feltri ha risposto sarcasticamente: “No, possiamo anche manifestare contro la crisi climatica ma manifestare non ferma la crisi climatica. Siamo disposti a sacrificare qualsiasi cosa per la sopravvivenza? Questo ragionamento è legittimo se è esplicito, se diciamo che Volodymyr Zelensky deve arrendersi. In questo caso, è un ragionamento che non condivido ma che rispetto”.