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Dimartedì, Santoro sbotta con Floris: bugie sull'Ucraina, siamo in guerra

Accanto alle "immagini di orrore che provengono dall'Ucraina" c'è il contemporaneo "senso di impotenza che abbiamo di fronte a quello che sta succedendo". Michele Santoro torna a Dimartedì, il programma condotto da Giovanni Floris su La7, per battere sul tasto di una pace necessaria. "Oggi i grandi del G7 si sono riuniti e ci hanno detto che sosterranno l'Ucraina fino a quando deciderà che loro facciano valere questo loro sostegno", premette il giornalista che ricorda le dichiarazioni al Tg1 del portavoce di Volodymyr Zelensky, a cui è stato chiesto quali sono le richieste di Kiev. "La risposta è stata 'armi, armi, armi'. Quindi noi dai grandi della Terra, in questo momento, abbiamo una sola indicazione: armi, armi, armi", afferma Santoro. 

 

Floris ribatte: ma che dovevano dire, stiamo dalla parte dell'aggressore. "La parola armi è terribile perché seppellisce la parola pace. Liberiamoci dalle bugie. C'è un esercito invasore, e Putin porterà sempre questa responsabilità. Ma dicevano che c'era dall'altra parte un popolo resistente, che faceva molotov e barricate. Ora sta venendo fuori la verità" argomenta l'ex volto Rai. "L'esercito ucraino è oggi tre volte più  numeroso del contingente russo entrato" nel paese, argomenta nella puntata di martedì 11 ottobre.

 

"Se l'aiuto che diamo agli ucraini è in realtà un ribaltamento del campo, dobbiamo avere il coraggio di dire alle nostre popolazioni che siamo in guerra anche noi, è in guerra anche l'Europa. E pagheremo i costi di questa entrata in guerra, che non l'abbiamo mai decisa con un dibattito parlamentare o con la consultazione del popolo", conclude il giornalista.