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Laura Pausini e Bella Ciao, "tanti si stanno riposizionando per il voto". Il sospetto di Peter Gomez a Tagadà

La scelta di Laura Pausini di non cantare Bella ciao in uno show spagnolo perché "è una canzone politica e io non canto canzoni politiche" divide e scatena le strumentalizzazioni. Pochi parlano del contesto in cui è maturato l'episodio: la cantante romagnola partecipava a una sorta di quiz musicale in cui stava intonando Cuore matto di Little Tony, sconosciuta a conduttori e ospiti dello show che gli hanno chiesto allora di cantare Bella ciao come se fosse una canzone del Festival di Sanremo. Tant'è, Pausini è stata crocifissa dalla sinistra come se fosse andata in tv con la camicia nera. A commentare la vicenda nella puntata di giovedì 15 settembre di Tagadà, su La7, è direttore del sito del Fatto, Peter Gomez, che ricorda come la cantante abbia detto che per lei il "fascismo è una vergogna assoluta", senza possibilità di fraintendimento. 

 

"Io credo che il problema di Bella ciao è che la canzone, che dovrebbe rappresentare tutti gli italiani, ha oggettivamente preso nel tempo un significato diverso" da quello originario, afferma Gomez che si rifiuta di intonarla in diretta, ma solo perché "stonato". "Io non credo che Pausini sia fascista,  ha detto delle parole chiarissime rispetto a tutto questo, però capisco che si sta creando un clima perché siamo prima delle elezioni, e in tanti ci pensano", argomenta il giornalista. 

 

Gomez ricorda la polemica sollevata dalla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni sui personaggi del mondo dello spettacolo che prendono posizione contro di lei, ma "a ben vedere ce ne sono altrettanti che hanno preso posizione a favore della destra, ma hanno fatto meno clamore". Per il giornalista è giusto che i personaggi pubblici dicano apertamente come la pensano, "negli Usa è molto comune. In Italia è più difficile". Fedez che ha milioni di follower può farlo, come al concertone Rai del Primo maggio, altri cantanti meno noti rischiano di non venire chiamati per esibirsi: "È questa la realtà", conclude. Va detto però che Pausini è una star mondiale, tra le poche italiane conosciute e amate all'estero, e se non canta Bella ciao in un contesto in cui quella canzone è nota soprattutto perché contenuta nella serie tv La casa di carta, non vuol dire che si tratta di un gesto poltico.