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Anche Lapo Elkann paga la crisi. Sospese le negoziazioni del titolo di Italia Independent

Andrea Giacobino

Italia Independent, la holding del lusso quotata specializzata negli occhiali griffati, controllata e presieduta da Lapo Edovard Elkann e di cui Marco Cordeddu è amministratore delegato, è entrata in crisi. Ieri mattina, infatti, sono state sospese sul listino le negoziazioni del titolo della società che ha comunicato di aver chiesto la proroga della pubblicazione del bilancio consolidato 2021, nell'ambito delle attività di revisione del progetto di bilancio della società controllata Italia Independent S.p.A., «che prevede l'avvio di un piano di risanamento al termine di una procedura di composizione negoziata della crisi».

 

Dal momento che il piano di risanamento prevede l'avvio di un piano di ristrutturazione aziendale attraverso la modifica del modello di business e una significativa riduzione del perimetro delle attività aziendali di Italia Independent, la società, d'intesa con i propri revisori, «ritiene opportuno si legge nel comunicato attendere il definitivo completamento delle attività di revisione del bilancio separato e del bilancio consolidato, in modo da presentare dati coerenti con il carattere parzialmente liquidatorio del piano di risanamento».

Con riferimento alla procedura di composizione negoziata della crisi, si segnala che, a seguito del deposito dell'istanza, la Camera di Commercio di Torino ha nominato l'esperto incaricato della procedura e contestualmente al deposito dell'istanza, Italia Independent ha altresì richiesto l'applicazione delle misure protettive del patrimonio.

 

Il 2021 di Italia Independent (il cui titolo da inizio anno ha perso oltre il 54%) si è chiuso a livello consolidato con vendite pari a 11,5 milioni di euro, in aumento del 1,7% rispetto all'esercizio precedente. Ma il margine operativo lordo è stato negativo per 6,5 milioni e anno su anno la perdita è più che decuplicata salendo da 2 milioni a oltre 24 milioni. Anche la situazione patrimoniale dell'azienda di Elkann non è brillante a fronte di un indebitamento finanziario netto progredito da 15,5 a 19,2 milioni. Nel marzo dello scorso anno era stato sottoscritto un aumento di capitale di 7,7 milioni ma il patrimonio netto diventato negativo unitamente all'incremento dell'indebitamento bancario a medio lungo termine dovuto all'accesso alle forme di sostegno previste dai decreti governativi «Cura Italia» e «Rilancio Italia», ha determinato il peggioramento della posizione finanziaria netta. Qualche settimana fa i lavoratori del magazzino di Venaria della società hanno scioperato dopo i tre licenziamenti in tronco avvenuti nei giorni precedenti.