"Gesù era ebreo, non palestinese"
Tra la festa della nascita di Ebreo vissuto nella Terra d'Israele all'inizio del primo secolo d.C. e l'inizio dell'anno civile — otto giorni dopo la sua nascita, ovvero il giorno della sua circoncisione — è fondamentale affrontare la mendace propaganda che si è diffusa in molte parti del mondo: "Gesù era palestinese".
Ebbene, Gesù era un Rabino Ebreo crocefisso intorno al 33 d.C. a Gerusalemme, in Giudea. Egli percorse la Galilea e tutta la Terra d'Israele, predicando l'osservanza della Torah e l'amore fraterno. In tutta la Bibbia — sia quella ebraica che quella cristiana — il nome "Palestina" non compare mai. La ragione è semplice: i Filistei erano scomparsi secoli prima, alla fine del VII secolo a.C. Nabucodonosor, re di Babilonia, che distrusse Gerusalemme nel 586 a.C., aveva distrutto vent'anni prima le città-stato filistee (Ashkelon, Ashdod, Ekron, ecc.) ed esiliato la loro élite sociale, che si assimilò nella società babilonese e scomparve definitivamente dalla storia. Ciò contrasta con gli ebrei che, nonostante l'esilio, mantennero la propria identità religiosa e nazionale e tornarono nella loro terra.
Da dove deriva, dunque, il nome Palestina?
Circa cento anni dopo la morte di Gesù, nel 132 d.C., scoppiò la rivolta di Bar Kokhba, Il famoso generale, per la libertà della Giudea e d'Israele dal dominio dell'Impero Romano. La rivolta fallì nel 135 d.C., dopo aver inflitto pesanti perdite ai romani e un'enorme catastrofe agli ebrei. L'imperatore Adriano, furioso, decise di cancellare il nome della terra "Giudea" (o "Israele"), dai documenti ufficiali dell'Impero e di rinominare il luogo "Siria-Palestina". A tal fine, cambiò anche il nome di Gerusalemme in "Aelia Capitolina" (in onore di se stesso e di Giove Capitolino).
Adriano aveva appreso il nome "Palestina" dagli scritti dello storico greco Erodoto, che visitò la zona intorno alla metà del V secolo a.C. e chiamò la fascia costiera tra la Fenicia (l'attuale Libano) e l'Egitto "Siria-Palestina". I Filistei non esistevano più, e solo il nome geografico restava come un residuo storico. Tra l'altro, gli abitanti che Erodoto incontrò in "Palestina" praticavano la circoncisione, a differenza dei Filistei incirconcisi della Bibbia, il che suggerisce che potrebbe aver incontrato degli ebrei. Adriano estrasse dunque questo nome dal "cassetto della storia" e lo incollò alla Giudea e alla Terra d'Israele. Lo fece per lo stesso motivo per cui gli antisemiti moderni continuano a farlo: per recidere il legame tra gli ebrei e la loro patria storica, pensando che così avrebbero dimenticato la loro terra e non si sarebbero più ribellati.
In ogni caso, Gesù pensava al suo popolo e alla sua patria, e desiderava la redenzione del popolo d'Israele nella sua terra. Sarebbe inorridito dal tentativo di associarlo alla cultura di omicidio, stupro e roghi di bambini ebrei tanto glorificata dai palestinesi il 7 ottobre. Vedrebbe con preoccupazione come l'Islam perseguiti i cristiani in quasi ogni parte del globo e come la popolazione cristiana in Medio Oriente stia scomparendo.
La città di Betlemme, la città natale di Gesù, negli anni '90, sotto il governo israeliano, contava circa l'85% di abitanti cristiani e solo il 15% di musulmani. Oggi la situazione è invertita: in città rimane solo il 15% di cristiani. I palestinesi li hanno perseguitati e ne hanno limitato i passi, poiché secondo l'Islam anche i cristiani sono infedeli da islamizzare, destinati a vivere come sudditi umiliati (dhimmi) sotto il dominio islamico.
Un esempio agghiacciante di ciò avvenne il 2 aprile 2002, quando una cinquantina di terroristi palestinesi, armati di fucili e ordigni esplosivi sotto il comando di Abdullah Daoud, capo dell'intelligence palestinese a Betlemme, si asserragliarono all'interno della Basilica della Natività. I terroristi presero in ostaggio I sacerdoti della chiesa e circa duecento civili, tra cui bambini. Durante l'assedio, i palestinesi diedero fuoco a parti sacre della chiesa, saccheggiarono icone e oggetti di valore, e usarono le pagine delle Sacre Scritture come carta igienica. Il 9 maggio, dopo lunghi negoziati, fu concordato che i terroristi ricercati sarebbero stati trasferiti a Cipro o a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi. Lasciarono nella chiesa 40 ordigni attivi. Su richiesta del clero, l'esercito israeliano (IDF) li individuò e li neutralizzò tutti.
Ogni volta che sentite la falsa propaganda che afferma "Gesù era palestinese", ricordate questa storia. L'ironia della storia è che l'unico luogo in tutto il Medio Oriente dove la comunità cristiana prospera, è sicura ed è in fase di crescita, è nello Stato ebraico, Israele.
* Ambasciatore israeliano in Italia dal settembre 2019 al settembre 2022
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