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Proposta al governo in sei tappe. Coraggiosa e possibile

Foto:  Il Tempo 

Daniele Capezzone
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Questo giornale sostiene il governo con convinzione. E non solo perché sarebbe un incubo, nel 2027, ritrovarci con la comitiva Schlein-Conte-Bonelli-Fratoianni. Ma anche perché comprendiamo la buona fatica di Meloni-Salvini-Tajani: non è facile far vivere un’alleanza competitiva e non conflittuale. Ed è durissimo fare i conti con i vincoli esterni, le resistenze burocratiche e istituzionali, il gabbione Ue del Patto di stabilità, più un quadro internazionale tesissimo. Ciò detto, gli stessi leader sanno che serve più coraggio: su sicurezza e tasse. Il governo ha dovuto spendere la prima manovra della legislatura sull’emergenza energetica. Poi, con la seconda e la terza, ha avviato un buon intervento di riduzioni di tasse per le fasce basse (aliquote Irpef meno elevate, più taglio strutturale del cuneo contributivo). La quarta manovra sta risentendo di diversi problemi: i 40 miliardi di eredità avvelenata del superbonus grillino, più qualche evitabile pasticcio (affitti brevi, tassetta sui pacchi, ecc). E così anche il segnale – ancora troppo piccolo ma positivo – di un inizio di alleggerimento fiscale per il ceto medio è passato in ombra.

Di qui, la nostra proposta: non farsi rinchiudere nel mantenimento dello status quo, ma dare all’Italia una prospettiva pluriennale di riduzione fiscale. Il centrodestra deve varare un’altra legge di bilancio l’anno nuovo, e, dopo l’auspicabile vittoria elettorale del ‘27, altre cinque. Sarebbe meraviglioso immaginare un percorso in sei tappe, anche limitate, anche a velocità controllata, di riduzioni di tasse (e di spesa pubblica improduttiva). Questa road map di tagli darebbe agli italiani l’idea di un percorso di trasformazione storica: prudente e compatibile con i vincoli di bilancio, ma fuori dalla prigione degli “zero virgola”. Lo fece nel Dopoguerra Alcide De Gasperi, tagliando le tasse al ceto medio: e costruì le premesse del boom economico. E’ difficile? Certo, anzi difficilissimo. Ma abbiamo votato centrodestra proprio per questo.

 

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