A sinistra non sanno più prendere le distanze dal terrorismo?
Vediamo se ho capito bene la sceneggiatura del film, di questa pellicola dell’orrore. Scena uno. Un senatore del Pd, Graziano Delrio, già ministro, persona moderata, non certo un nemico del centrosinistra, presenta un disegno di legge per contrastare il fenomeno dell’antisemitismo. Risultato? Il suo partito prima prova a dissuaderlo, poi lo isola e infine lo sconfessa pubblicamente. Scena due. Il Tempo rivela che la signora Francesca Albanese frequenta conferenze con capi e sottocapi di Hamas e affini. Insomma, terroristi fatti e finiti. Che succede? Prima il Pd e i suoi alleati (con rare e meritorie eccezioni) la portano in processione come una madonna pellegrina, e poi o la difendono apertamente oppure fanno finta di nulla, sperando che passi la nottata, e cioè che la campagna del Tempo e di poche altre voci sui media si spenga o venga silenziata. E si sbagliano due volte. In primo luogo perché noi non ci fermeremo. E in secondo luogo perché, con questo mix tossico di cinismo e indifferenza morale, si sta determinando una vera e propria tragedia politica e culturale a sinistra. Possibile che i nostri progressisti, con poche eccezioni (peraltro esposte alla criminalizzazione sui social e all’isolamento nei partiti di riferimento), non sappiano nemmeno prendere le distanze da chi civetta e cinguetta con i terroristi?
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