Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Da Renzi a Mussolini, l'omaggio della politica a Matteoli

Carlantonio Solimene
  • a
  • a
  • a

Per l'ultimo saluto ad Altero Matteoli, tra la camera ardente a palazzo Madama e il rito funebre officiato da mons. Giovanni Battista Re, si sono incontrati amici, leader, colleghi, estimatori e avversari politici, cariche istituzionali in un incrocio tra simboli della seconda e terza Repubblica. Assente giustificato, per influenza, Silvio Berlusconi, l'addio è stato anche un momento in cui si sono ritrovati molti esponenti dei passati governi e maggioranze di centrodestra. Oltre al presidente del Senato Pietro Grasso, fra i primi ad arrivare alla camera Ardente, l'ex presidente della Camera e leader di An Gianfranco Fini, visibilmente commosso, e Gianni Letta. Significativi la presenza e l'attestato di stima del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha riconosciuto a Matteoli «la correttezza nei rapporti istituzionali» e lo ha definito «una bella persona». Il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha ripercorso i momenti di una lunga amicizia, personale e politica. Ma anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il segretario del Pd Matteo Renzi hanno voluto rendere fisicamente la testimonianza della stima di cui godeva l'esponente azzurro deceduto nel tragico incidente stradale di lunedì scorso sull'Aurelia. Entrambi, incrociatisi all'ingresso di palazzo Madama, hanno sostato qualche minuto in raccoglimento davanti alla bara e salutato i familiari.

Dai blog