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Eolico con storage integrato: l'ibrido che rende il vento programmabile

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Dagli impianti ibridi con batterie alla manutenzione digitale, Enel trasforma l'eolico in una fonte flessibile, efficiente e connessa al futuro

Luca De Lellis
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L’eolico ha da tempo dimostrato la propria affidabilità come tecnologia matura. La forza del vento è sfruttata non da oggi: piccole turbine eoliche più o meno semplici per secoli hanno mosso le pompe dei pozzi nelle fattorie, ancora oggi visibili e in qualche caso funzionanti. Le turbine ad asse orizzontale - generalmente tripala, collocate su torri alte decine di metri - costituiscono oggi un pilastro della generazione energetica pulita.

Con l’iniziativa WinDesign lanciata sulla propria piattaforma Open Innovability ©, il Gruppo Enel ha coinvolto designer, architetti e ingegneri per ripensare le turbine eoliche secondo criteri di funzionalità, sostenibilità ma anche di migliore integrazione paesaggistica.

Il piano è costruire impianti che non siano solo efficienti dal punto di vista energetico, ma anche rispettosi del territorio che li ospita, riducendo l’impatto visivo e migliorandone l’armonia con l’ambiente circostante. In questo modo, il design diventa parte integrante dell’evoluzione tecnologica. Oltre 500 proposte sono arrivate da diversi Paesi e i team finalisti stanno sviluppando la versione dettagliata della loro proposte.

 

Questa iniziativa nasce in un momento di forte crescita per l’energia eolica che, negli ultimi decenni, ha registrato una rapida espansione, garantendo una produzione sempre più sicura, affidabile e sostenibile.

A questo si aggiunge l’adozione di pratiche di manutenzione avanzata: la digitalizzazione, l’uso di piattaforme per controllo remoto, ispezioni virtuali, utilizzo di droni e rilievi a 360° permettono di monitorare in tempo reale lo stato di salute degli impianti e di intervenire con efficienza.

 I vantaggi dell’integrazione tra eolico e storage

Da sempre però, la natura intermittente del vento rende la produzione dipendente dalle condizioni meteorologiche. Perciò la strada dell’innovazione passa oggi per l’ibridazione con sistemi di accumulo, con la realizzazione di impianti eolici con storage integrato, in grado cioè di affiancare, nello stesso sito, un parco eolico e un sistema di batterie.

Per Enel questo approccio non è più una sperimentazione: è già una realtà operativa. Il Gruppo ha già da tempo messo in servizio negli Stati Uniti i suoi primi impianti eolici ibridi su scala industriale, combinando produzione eolica e storage con batteria con l’obiettivo di rendere l’energia rinnovabile più flessibile, programmabile e funzionale ai reali bisogni della rete.

L’impianto Azure Sky, in Texas, rappresenta il primo progetto su vasta scala di Enel Green Power, società del Gruppo Enel, che integra eolico e batterie in un’unica realtà operativa. Con 350 MW di capacità eolica operativa e 180 MWh di storage, Azure Sky produce circa 1,3 TWh/anno, energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno elettrico di oltre 118.000 famiglie americane, con emissioni evitate (stimate) pari a circa 842.000 tonnellate di CO₂ ogni anno. Azure Sky è stato non un progetto isolato, ma il primo tassello di una strategia più ampia per lo sviluppo di impianti ibridi eolico + storage, potenziando la flessibilità e la resilienza dei sistemi energetici locali.

 

Un secondo esempio di questo approccio è il parco eolico integrato con storage di Enel a Ranchland, sempre in Texas. Questo impianto ha una capacità di 263 MW e uno storage da 131 MWh, ed è in grado di generare circa 1.039 GWh di energia pulita all’anno, equivalente a 643.000 t di CO₂ evitate.

Il valore aggiunto: flessibilità, stabilità di rete e manutenzione intelligente

L’elemento distintivo degli impianti ibridi eolico con storage realizzati da Enel non è solo la migliore capacità produttiva, ma la flessibilità che essi offrono alla rete elettrica. Quando la produzione eolica supera la domanda, l’energia in eccesso viene immagazzinata nelle batterie. Nei momenti di picco o di bassa produzione, viene rilasciata in modo controllato e tempestivo. Questo meccanismo trasforma una fonte variabile e intermittente in una risorsa programmabile, segnando il passaggio da impianti “solo generazione” ad infrastrutture in grado di contribuire attivamente all’equilibrio del sistema elettrico.

 

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