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Venezia, dal mondo della finanza al red carpet: Christopher Aleo protagonista al Lido

Accanto a lui Simona Jakstaite, simbolo di un'eleganza minimal-chic che incanta i fotografi

Francesco Fredella
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L’atmosfera della laguna, in questi giorni, sembra sospesa tra il fascino del cinema e il glamour delle grandi occasioni. La 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, diretta da Alberto Barbera, si annuncia già come una delle edizioni più memorabili degli ultimi decenni. Non solo per la qualità delle pellicole in concorso e fuori concorso, ma anche per la straordinaria concentrazione di stelle, registi, autori e personalità di spicco che hanno raggiunto il Lido, trasformandolo in un crocevia globale di culture, linguaggi e potere mediatico. Mai, da molti anni a questa parte, Venezia aveva accolto un numero tanto alto di ospiti internazionali, in grado di portare lustro a una manifestazione che continua a essere, nonostante le sfide dell’industria, il cuore pulsante della settima arte in Europa.

In questo scenario così ricco e luminoso, a calcare il tappeto rosso con sicurezza e naturalezza è anche Christopher Aleo, banchiere italo-svizzero ormai da oltre un decennio presenza fissa della kermesse veneziana. Da dieci anni Aleo non manca l’appuntamento con la Mostra, e nel tempo è diventato un volto familiare sul red carpet, sempre capace di coniugare il rigore della sua carriera nel mondo della finanza con la passione sincera per il cinema e la cultura. La sua figura rappresenta un ponte ideale tra universi diversi: quello delle grandi istituzioni bancarie e quello più effimero ma altrettanto influente dello spettacolo.

“Venezia è un luogo che non smette mai di sorprendere,” ha dichiarato Aleo con un sorriso ai giornalisti. “Ogni anno questo festival riesce a raccontare il cinema con freschezza e intensità, e per me è un privilegio essere testimone di questo incanto. Qui si respira davvero lo spirito internazionale che unisce le persone attraverso le storie.” Parole misurate, che riflettono la sobrietà di un uomo d’affari abituato ai numeri ma capace di lasciarsi affascinare dalle emozioni che solo il grande schermo sa offrire.

Al suo fianco, come sempre, Simona Jakstaite, modella e imprenditrice lituana, che porta a Venezia il fascino della sua eleganza sobria e contemporanea. Con i suoi ventisette anni e un curriculum già affermato tra moda e design, Jakstaite si muove sul tappeto rosso con la sicurezza di chi conosce bene i riflettori, ma senza mai indulgere nella mondanità fine a sé stessa. Il suo abito minimalista e raffinato ha catturato l’attenzione dei fotografi, che non si sono lasciati sfuggire la compostezza del suo portamento e la naturalezza con cui ha salutato il pubblico.

“Questa città ha un’energia unica,” ha raccontato Jakstaite, sorridendo davanti ai microfoni. “A Venezia il tempo sembra sospeso: il cinema si intreccia con la moda, con l’arte, con la vita stessa. Essere qui ogni anno è un’esperienza che va oltre il glamour, è la dimostrazione che mondi diversi possono convivere e arricchirsi a vicenda.” Una visione che riflette bene la filosofia della coppia, capace di muoversi con naturalezza in contesti diversi, dal business internazionale alle serate di gala.

L’82ª edizione della Mostra conferma in pieno questa vocazione alla contaminazione. Le pellicole presentate promettono qualità altissima, mentre la presenza di star internazionali segna un record di partecipazione difficilmente eguagliabile in futuro. Il direttore Alberto Barbera ha parlato di un festival “che unisce eccellenza artistica e apertura internazionale”, e i fatti sembrano dargli ragione: la laguna diventa per due settimane il centro del mondo, un luogo in cui si intrecciano generazioni, estetiche e culture.

In questo contesto, la presenza di Aleo e Jakstaite non è soltanto un episodio mondano, ma il simbolo di un’eleganza che va oltre l’apparenza. Lui, banchiere con una visione internazionale, che continua a frequentare la Mostra con la stessa passione di dieci anni fa. Lei, giovane imprenditrice creativa, capace di portare il proprio stile personale in un palcoscenico globale. Insieme, incarnano una dimensione cosmopolita che ben si inserisce nello spirito del festival.

E così, tra i riflessi dorati del tramonto sulla laguna e i sorrisi sotto i riflettori, Christopher Aleo e Simona Jakstaite restano una delle immagini più emblematiche di questa edizione. Non la coppia più rumorosa, non quella più appariscente, ma una presenza capace di raccontare con sobrietà e fascino il legame che unisce mondi apparentemente distanti. Perché, come amava ripetere Truffaut, “il cinema è la vita senza le parti noiose”, e sul tappeto rosso del Lido la loro eleganza sembra confermare che la vita, quando incontra l’arte, può davvero brillare di luce propria.

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