Fondazione Deloitte, Borsani: "Colmare il gap femminile in ambito Stem"
«Investire nell’empowerment femminile non solo è una questione di equità, ma è anche una leva strategica per lo sviluppo economico e sociale del Paese. E investire nell’empowerment femminile oggi – nell’era dell’AI –, non può che significare più competenze Stem tra le donne, colmando il gender gap», così Guido Borsani, Presidente di Fondazione Deloitte, è intervenuto sul tema dell’empowerment femminile al Festival Internazionale dell’Economia di Genere che si è tenuto il 20 maggio a Roma. «Nel contesto della transizione digitale e con la corsa in atto verso l’AI e la GenAI – ha spiegato Borsani – rinunciare al contributo femminile in ambito Stem è un limite che il nostro Paese non può permettersi. Serve un impegno condiviso per abbattere le barriere socio-culturali e promuovere politiche di inclusione. Come Fondazione Deloitte – ha aggiunto – abbiamo deciso di occuparci del problema analizzando la complessità di fenomeni spesso trattati in modo semplicistico. I problemi che abbiamo di fronte, invece, sono sistemici e richiedono il coinvolgimento di molti attori».
Da sempre impegnata nella promozione dell’istruzione, con l’Osservatorio Stem 2024 Deloitte e Fondazione Deloitte hanno cercato di indagare i meccanismi alla base del gender gap: «Con il nostro Osservatorio Stem abbiamo lavorato sulle determinanti delle “non scelte”: quante ragazze non scelgono un percorso Stem? Quante vi rinunciano poco prima della decisione finale?», ha detto Borsani. «In molti casi, la “non scelta” arriva anni prima: a 14 o 16 anni, spesso, la possibilità di intraprendere un percorso Stem è già stata scartata. E la famiglia rimane la prima “influencer” in queste decisioni, spesso facendo percepire ai giovani che i percorsi Stem siano troppo difficili».
Così, secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio, in Europa le donne ormai sono la maggioranza degli iscritti all’università, ma restano minoranza nei percorsi Stem. E solo il 12,4% delle studentesse Stem sceglie l’ambito ICT, settore chiave per il futuro. In Italia, la situazione è ancora più critica: solo il 15% degli studenti ICT è donna – un divario che rischia di escludere le donne dai lavori più richiesti e meglio retribuiti.
«Per incidere sul gender gap nelle Stem – ha concluso il Presidente di Fondazione Deloitte – abbiamo bisogno di una narrativa positiva e ispirazionale. L’empowerment femminile passa anche dalla presenza di modelli di riferimento che ispirino le nuove generazioni. Le ragazze devono potersi riconoscere in figure che dimostrano che il talento scientifico non ha genere», ha detto Borsani spiegando il senso dell’iniziativa con cui Deloitte e Fondazione Deloitte hanno donato alla città di Milano una scultura dedicata a Margherita Hack, prima donna di scienza celebrata con un monumento su suolo pubblico.
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto