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Comunità energetiche rinnovabili: l'Italia apripista per le CER in Europa

Una sfida che riguarda i comuni, le imprese, ma soprattutto i cittadini. Entro il 2026 sono previste oltre 20.000 CER

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Si è tenuto a Roma, nella sala stampa di Palazzo Montecitorio, l’incontro in tema di Comunità Energetiche organizzato da E.A.R.T.H Academy e Fondazione Futurae in collaborazione con Albatros che ha fornito i contenuti tecnici attraverso i maggiori stakeholder sul tema della sostenibilità. 

L’approvazione da parte del MASE, il 24 febbraio scorso, delle Regole Operative relative al decreto CER ha reso necessario focalizzare gli ultimi, fondamentali, dettagli per l’avvio delle comunità energetiche. 

Nell’intervento di apertura l’On. Roberto Pella, Vicepresidente vicario dell’ANCI ha assicurato la massima disponibilità ad interagire con governo, parlamento e agenzie governative per migliorare lo strumento delle CER e renderlo più aderente alla realtà italiana. “Do la mia piena disponibilità sulla soluzione delle ultime incertezze – ha esordito l’On. Pella - dobbiamo sollecitare delle risposte sui tempi dell'allaccio. Stando a quanto riporta E-distribuzione ogni giorno vengono allacciati 300/400 utenti, ma a prescindere su quanto siano reali sono insufficienti per il fabbisogno di conversione. Dobbiamo avviare un dialogo tra parlamento e mistero – continua Pella - e dare opportunità competitive ai piccoli comuni, organizzando la gestione sostenibile dell'energia, sfruttando al massimo l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. Se vogliamo attuare il Pnnrr dobbiamo dargli gambe e forza anche tenendo conto delle istanze che vengono dal territorio. Il ministro Fitto è stato bravo a restituire tutte quelle risorse che erano state tolte ai Comuni. Ho chiesto a Fitto di fare un ulteriore sforzo di andare ad incentivare e dare coperture economiche per i piccoli comuni che sono l'ossatura di questo Stato e che hanno bisogno di poter attuare le nostre direttive. Questo se vogliamo far sentire l'Europa non lontana, ma vicina ai nostri cittadini, e dare le risposte per coinvolgere il tessuto sociale e avere un risparmio ambientale ed economico.  In conclusione prendo un impegno: presentiamo una serie di emendamenti ad aprile e conto di poter dare un ulteriore contributo nell'interesse della nazione e di questa vostra iniziativa”.

“L’Italia non può permettersi di perdere questo treno”, lo ha dichiarato Andrea Prato, DG di albatros – che ha introdotto il tema e posto l’accento su quattro aspetti dirimenti che devono essere risolti, in merito al soggetto giuridico che deve consentire l’accesso a soggetti complessi e non solo a singoli titolari di utenze elettriche; sulla finanziabilità del bando PNRR per la parte non coperta da contributi a fondo perduto; sulle aree idonee non incentivate; sullo stato della rete elettrica nazionale, fatiscente in parte del Paese, soprattutto al sud e nelle isole. 

Nel suo intervento Roberta Toffanin, in veste di esperto del Ministro del MASE e del GSE, in quanto membro del consiglio di amministrazione, ha sottolineato che “Si sta lavorando moltissimo rispetto alle diversissime casistiche che sono emerse a fronte del Decreto ministeriale pubblicato lo scorso 24 gennaio sulle CER e delle Regole operative prodotte dal GSE. Il nostro rappresenta un modello giuridico che fa da capofila all’Europa. Abbiamo prodotto una “novità” e, rispetto a questa novità, c’è stata un’attenzione particolare, proprio perché si pone come apripista rispetto al modello delle CER e ci sono tanti aspetti che ancora devono essere chiariti ed esplicitati in maniera più dettagliata. Sapete che il Pnnr prevede 2 miliardi e duecento milioni - continua Toffanin - che devono essere dati a fondo perduto per i comuni sotto i 5000 abitanti e si accede fino a massimo il 40 percento. Rimane un 60 percento scoperto, ma non è possibile accedere a leasing perché l’impianto per essere norma deve essere di proprietà e non può sommarsi ad altri contributi europei. Si può, tuttavia, utilizzare la garanzia green concessa dalla SACE che presta le garanzie e diventa un volano per il rimanente finanziamento”.

La Toffanin si è poi soffermata su un altro aspetto importante, ovvero quello della forma giuridica che più o meno si adatta soprattutto agli enti locali che devono tutelarsi e avere una rappresentanza all’interno della CER: “Si sta studiando e si sta approfondendo il tema, per esempio, della fondazione che rappresenterebbe una garanzia di governance della CER che non necessariamente prevede 1 testa 1 voto. Come è stato già dichiarato dagli esperti GSE è possibile, comunque, costituire dei sottogruppi che possono essere inseriti e partecipare alla Comunità energetica, in una forma giuridica unica, anche non all’interno della stessa cabina primaria”. Sul discorso delle aree agricole in cui possono essere costruite le CER, la Toffanin ha precisato che: “Il Decreto energia ha previsto che vengano inserite le Comunità energetiche, ovviamente se si tratta di aree idonee. Annuncio che è aperto uno sportello virtuale GSE dove si può avere il contatto con i tecnici, anche organizzando un incontro per approfondire delle tematiche che singolarmente possono capitare. Il Ministro Frattin – continua Toffanin - ha investito molto perché crede in questo strumento e ha aggiunto altre tipologie di configurazioni che sono i gruppi collettivi di autoconsumo che permetteranno anche alle grandi imprese e alla pubblica amministrazione di ricevere gli incentivi per le CER. Gli Studi del Politecnico di Milano prevedono che entro il 2026 saranno costituite 20.000 CER. Un nuovo modello di fare energia e fare energia pulita”.

 

Fausto Faggioli, Presidente Earth Academy è intervenuto sottolineando che le CER siano l’unico strumento in mano a famiglie, enti e imprese per rendere solidale la sostenibilità e sostenibile la transizione energetica che attraverso le CER impatterà molto meno sulle casse degli italiani e sarà più equa e solidale

 

“Nel mio ruolo attuale di Assessore all’Ambiente del Comune di Siena – ha dichiarato Barbara Magi, - ho sempre attribuito importanza alle CER per la sostenibilità ambientale e per tutti i processi che vedono la collaborazione tra ente locale e cittadino che si uniscono per produrre energia e ridurre costi fino al 25% come indicato da diversi studi di settore. Il nostro ruolo di amministratori è quello di implementare lo sviluppo delle CER, semplificando gli ostacoli normativi e regolamentari, mettendo a disposizione gli impianti pubblici per sopperire anche a situazioni di povertà energetica, una sostenibilità che non sia solo ambientale, dunque, ma anche economica. Abbiamo un problema legato al soggetto giuridico che dovrà dare avvio alla CER, l’amministrazione, insediata di recente, si è adoperata per rendere Siena più sostenibile e assicurare sostegno ai soggetti più deboli. Benché sia molto difficile operare all’interno di un contesto bellissimo ma pieno di vincoli urbanistici e paesaggistici, ritengo le CER un punto di svolta perché si possono realizzare impianti al di fuori del centro abitato e perché le aree che possono alimentare la città sia scelte anche in zone meno pregiate o, peggio, degradate. Dobbiamo trovare equilibrio tra pianificazione energetica e urbanista, nonché economica, cercando le aree fruibili per istallare tecnologie idonee, dobbiamo fare un cambiamento culturale che tenga conto di questo importante equilibrio”.

“In Italia abbiamo 33.300 alberghi e ospitiamo persone da tutto il mondo dove c’è una maggiore attenzione alla sostenibilità. Viviamo di programmazione e dobbiamo anticipare i tempi. Noi ci troviamo davanti a una iniziativa che sta mettendo insieme tutti i tasselli per dare vita alle CER”, così ha esordito Paolo Manca, Vicepresidente Federalberghi sottolineando che l’Italia rischia seriamente di perdere turisti europei a causa della carente rete infrastrutturale di stazioni di ricarica fast e slow per la veicolazione sostenibile a due e quattro ruote, rispetto ai principali competitor turistici quali Germania, Austria, Francia, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna.

Durante l’incontro Alessandro Arena, Funzionario A.R.E.R.A. ha fornito utilissimi ragguagli su come accedere allo strumento e soprattutto su quanto A.R.E.R.A. supporterà l’utenza pubblica e privata in questa delicata fase di avvio delle CER. L’Autorità amministrativa indipendente si è trovata, infatti, oltre a dover regolare il settore elettrico, a organizzare il quello dell’energia autonomamente prodotta, c’è un quadro normativo certo, almeno per le CER a livello europeo.

Michele Positano, Responsabile energia CDI Global, ha dimostrato inequivocabilmente come la transizione energetica non sia una tragedia da schivare ma bensì una fonte preziosa di opportunità e investimenti che possono valere vari punti di PIL.

Roberto Mollica, CEO Europroject Consulting, ha condiviso le impressioni sopra riportate e dichiarato che in un contesto mondiale così fluido, le imprese italiane non devono essere frenate mentre in altri contesti si rinforzano, il rischio è che quando l’Italia si aprirà definitivamente alla fine delle fonti fossili le nostre imprese non saranno competitive verso quelle maggiormente strutturate di altre nazioni che da più tempo ci credono e ci investono.

Nel suo intervento Roberto Tombolesi, Presidente Sustainability Hub, ha sottolineato come, in un momento di bassa credibilità da parte degli investitori sulla veridicità dei bilanci di sostenibilità attualmente redatti dalle imprese, le CER costituiscono azioni certe e tangibili che allontanano i dichiaranti del rischio greenwashing.

Ivan Stomeo, Presidente Fondazione Futurae, ha messo in luce come le CER possano concretamente aiutare il terzo settore a svolgere il proprio ruolo sussidiario verso i soggetti più fragili.

Daniela Majrano, Presidente di Hospitis e Sindaco di Viù crede ciecamente nelle CER che in contesti più distanti dai maggiori centri abitati può essere il volano per invertire la tendenza all’invecchiamento e allo spopolamento perché essere sostenibili ambientalmente e recuperare risorse dal bilancio comunale può permettere di investire nell’ospitalità turistica di sistemi evoluti di albergo diffuso come avviene nel progetto Hospitis che racchiude migliaia di posti letto in 34 comuni presenti in tutt’Italia.

Franco Saba, Sindaco di Ottana, ha ultimato tutte le attività preliminari per la costituzione della CER a guida pubblica e ha avviato le procedure per selezionare attraverso il modello del project financing i soggetti privati con i quali realizzarla. Con gli oltre 4 MWp sarà una delle più grandi CER mono comunali d’Italia.

Sono inoltre intervenuti numerosi amministratori pubblici, tra i quali gli amministratori di: Volterra, Cropani, Ionadi, Ceres, Argenta e di Agliana.

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