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Da Asolo all'Himalaya: Scarpa è leader della calzatura sportiva

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Con quasi quattromila punti vendita in tutto il pianeta e diversi distributori presenti nei cinque continenti, Scarpa è leader mondiale della calzatura sportiva. L'azienda italiana, nata nel 1938 tra le magnifiche colline del Trevigiano, ai piedi delle Dolomiti, mantiene da sempre la sua sede principale in Veneto, nel cuore del distretto industriale dello Sportsystem di Asolo e Montebelluna. Un territorio ricchissimo anche di bellezza, tanto da richiamare da secoli artisti e letterati, tra cui, per citarne uno, Giosuè Carducci, che definì Asolo «la città dai cento orizzonti», per la sua strepitosa posizione panoramica.

Dalle Alpi all'Himalaya, i più grandi atleti e sportivi, per le loro imprese, scelgono le calzature made in Italy Scarpa. Lo ha fatto, per esempio, Nirmal Purja, noto come Nimsdai, nepalese classe 1983, capace di portare a termine un record incredibile: è riuscito a scalare le quattordici vette che raggiungono gli 8.000 m di quota in poco più di sei mesi . Nimsdai è stato anche il primo a raggiungere la cima dell'Everest in sole 48 ore e ha completato la prima salita invernale del K2. Ai suoi piedi, il Phantom 8000 HD, lo scarpone doppio nato specificamente per l'ambiente himalayano, leggero e confortevole, con ottimo isolamento, fatto per raggiungere le quote più elevate e consentire di affrontare il freddo estremo. Nelle spedizioni di Nimsdai, si è raggiunta una temperatura addirittura di - 40° C.

Il distretto dello Sportsystem, fin dalle sue origini, ha saputo unire tradizione e innovazione, caratteristica che spesso accomuna le imprese della manifattura italiana di qualità. Nella zona di Asolo e Montebelluna, già dai tempi della Serenissima, erano molto diffuse attività artigianali, prima tra tutte quella dei calzolai, che si è tramandata fino ai giorni nostri. Scarpa è stata tra le prime a specializzarsi nella calzatura da montagna, rispondendo ai cambiamenti che attraversavano la società, in particolare dal secondo dopoguerra in poi. In quegli anni, il turismo si sviluppava e la frequentazione delle terre alte occupava il tempo libero di un numero in rapido aumento di persone. 

Oggi la collezione conta decine di modelli, da uomo e da donna, per la stagione calda e per quella fredda, da montagna e persino da città, per chi ama il trekking urbano. Scarpa conta molti primati. Tra questi, nel 2007, è stata la prima azienda a sviluppare uno scarpone compatibile per lo scialpinismo e il telemark, la variante dello sci alpino che, come nello sci di fondo, lascia libero il tallone. 

Ha scelto Scarpa anche Martina Valmassoi, bellunese di Pieve di Cadore, classe 1989, per praticare le sue passioni: lo scialpinismo e la corsa in montagna. «Credo che, più che temere la montagna, la si debba rispettare. Nove volte su dieci mi alleno da sola e spesso con la neve ci sono dei rischi», ha dichiarato Valmassoi, proseguendo: «Ma la gioia che provo tra le vette incontaminate, la felicità che sento quando sono immersa nella natura, è impagabile». 

Essere al passo con i tempi significa anche saper proporre, accanto a calzature all'altezza delle imprese più ardite, negli spazi estremi, anche scarpe per tutti, comode e adatte alla vita di ogni giorno, o ai viaggi, come le diffusissime Mojito, il primo prodotto Scarpa realizzato anche in una versione con materiale biodegradabile. L'impegno per la sostenibilità, dall'uso di nuovi materiali alle energie rinnovabili, è al cuore dell'azienda di Asolo, come evidenziato nel suo Green Manifesto. 

Sostenibilità, Cura, Aria, Rispetto, Performance, Autenticità: il manifesto è declinato in questi sei punti che, insieme, formano la parola "SCARPA". Tra le azioni concrete, che l'azienda mette in pratica c'è l'introduzione di sistemi innovativi, finalizzati a eliminare gli sprechi, compresi quelli di acqua, seguendo i principi dell'economia circolare. Negli stabilimenti viene impiegata il più possibile energia da fonti rinnovabili. Si privilegiano materiali biodegradabili e di origine vegetale, riducendo il più possibile l'uso della chimica e della plastica, collanti a base di acqua, non inquinanti, e imballaggi in carta riciclata. Materie prime e produzione sono per il 90% di origine europea e rispondono a requisiti evoluti. La linea di alpinismo viene realizzata interamente ad Asolo. 

Ma il primo contributo alla sostenibilità consiste nel creare prodotti durevoli e progettati per essere riparati facilmente, se necessario. Al momento, i risuolatori ufficiali si trovano, oltre che in Italia, anche in Spagna, Francia, Austria, Germania, Slovenia, Regno Unito e Israele. Allungare la vita dei prodotti significa prendersi cura dell'ambiente, perché si diminuiscono il consumo di risorse e la produzione di rifiuti. 

Recupero e riutilizzo, in fondo, sono ancora una volta un modo per coniugare tradizione e innovazione. 

 

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