L'ex 007: "Dalla Cina spie nelle università occidentali per copiare segreti e brevetti industriali"
Secondo l'ex capo dei servizi segreti canadesi, le agenzie di spionaggio ostili sono ora concentrate tanto sull'infiltrazione nelle università e nelle aziende occidentali quanto su quella nei governi. David Vigneault ha avvertito che un recente tentativo "su scala industriale" da parte della Cina di rubare nuove tecnologie ha evidenziato la necessità di una maggiore vigilanza da parte del mondo accademico. "La prima linea si è spostata, passando dall'essere focalizzata sulle informazioni governative all'innovazione del settore privato, all'innovazione della ricerca e alle università", ha dichiarato al quotidiano The Guardian nella prima intervista da quando ha lasciato il Canadian Security Intelligence Service, che fa parte dell'alleanza per la condivisione di intelligence "Five Eyes" con Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Vigneault ha indicato Pechino come il principale colpevole, affermando che sta utilizzando una combinazione di attacchi informatici, agenti infiltrati e reclutamento tra il personale universitario per acquisire tecnologie sensibili.
"Il sistema è stato concepito per copiare in modo molto sistematico le applicazioni militari di queste nuove innovazioni per poi metterle in produzione per l'Esercito Popolare di Liberazione", ha affermato in un'intervista rilasciata a margine di una conferenza di intelligence tenutasi all'Aia questa settimana. Vigneault ha affermato inoltre che la leadership cinese ha avviato un lungo programma di rigenerazione militare dopo essere rimasta inorridita dalla rapidità con cui l'esercito statunitense ha preso il controllo dell'Iraq nel 2003. Pechino ha deciso di investire in “capacità asimmetriche” e di rubare quante più conoscenze tecniche possibili dall’Occidente.
"Essendo un'organizzazione che non deve preoccuparsi del ciclo elettorale ogni quattro anni, hanno avuto la possibilità di guardare alla questione da una prospettiva molto a lungo termine", ha affermato. Vigneault ha lasciato il Canadian Security Intelligence Service dopo sette anni di servizio e ora lavora per la società statunitense Strider, che fornisce consulenza alle organizzazioni sulle potenziali minacce di spionaggio. Ha affermato di aver visto "l'intero spettro" di approcci, dagli attacchi informatici alle "persone che si infiltrano nei programmi, ottengono le informazioni e le riportano indietro". "Il personale universitario è stato reclutato da potenze straniere basandosi su ingenuità, ideologia e avidità", ha affermato.
L'ex 007 canadese ha sottolineato che "queste minacce giustificano la decisione di richiedere valutazioni di sicurezza nazionale per i programmi universitari in aree sensibili che ricevono finanziamenti governativi". Aggiungendo che "alcuni casi di spionaggio legati alla Cina hanno coinvolto persone senza alcuna origine cinese". "Quello che ho sempre cercato di fare - ha incalzato - è fare una distinzione: il problema non è la Cina o il popolo cinese, il problema è il Partito Comunista Cinese." Nei sette anni alla guida dei servizi segreti canadesi, Vigneault ha notato "un'evoluzione dall'attenzione al terrorismo e alla politica delle grandi potenze". Era al comando durante il periodo precedente l'invasione russa dell'Ucraina nel 2022, quando il Canada aveva accesso a quasi tutte le informazioni raccolte dalle agenzie statunitensi e britanniche sui piani di Vladimir Putin. "Oltre alla mancanza di un'intelligence altrettanto dettagliata, l'incapacità dei servizi di sicurezza europei di anticipare l'attacco era dovuta almeno in parte alla dipendenza dal petrolio e dal gas russi", ha affermato Vigneault. "Il timore del costo politico o economico del tentativo di diversificare prima di un'invasione rendeva più facile sperare che l'invasione non avrebbe avuto luogo".
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto