Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Addio a Bossu, il fotografo del bacio "socialista" tra Breznev e Honecker

Foto: Ansa

Angela Bruni
  • a
  • a
  • a

Il fotografo francese Régis Bossu, autore del celeberrimo scatto del "Bruderkuss", il "bacio socialista" tra Erich Honecker e Leonid Breznev, è morto il 28 novembre scorso nella casa di Griesheim, vicino a Darmstadt, dove viveva da tempo. Aveva 81 anni ed era malato da tempo. La notizia del decesso è stata data ieri. Bossu è  stato uno dei fotografi che meglio hanno saputo raccontare la realtà politica della Guerra Fredda attraverso immagini immediate e cariche di significato. La fotografia più famosa - il bacio fraterno tra il leader sovietico Breznev e quello della Ddr, Honecker, colto il 7 ottobre 1979 durante le celebrazioni per il trentennale della Germania Est - ha attraversato il mondo e il tempo. Dagli archivi dei principali quotidiani internazionali fino al murale della East Side Gallery di Berlino realizzato da Dmitrij Vrubel nel 1991, quello scatto è diventato un simbolo globale di un'epoca, della sua retorica e delle sue contraddizioni. Ancora oggi è uno dei soggetti più fotografati dai turisti sul Muro di Berlino.

Nato a Verdun nel 1944, Bossu scoprì la fotografia da adolescente, iniziando a scattare con la macchina del padre. Quella passione lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Negli Anni Sessanta, durante il lavoro con l'esercito americano in Europa, sviluppò competenze tecniche professionali: nel 1968 fu trasferito in Germania, dove entrò nel laboratorio fotografico dell'Us Army e successivamente divenne reporter per "Stars and Stripes", il quotidiano dell'esercito statunitense. Da lì iniziò la costruzione di una carriera internazionale: negli Anni Settanta Bossu si mise in proprio e conquistò rapidamente l'attenzione di testate come "Time", "Newsweek", "Stern" e "Paris Match", attratto dalla sua capacità di cogliere l'essenza di un momento con una combinazione di ironia, umanità e rigore compositivo.

Eppure, nonostante una vita trascorsa sui principali fronti giornalistici, il suo nome resterà soprattutto legato a un singolo scatto. Bossu amava ripetere di aver fotografato quel bacio "quasi per istinto", colto senza aspettare un'inquadratura perfetta, perché "era troppo pigro per muoversi". Il risultato fu un'immagine diretta, senza costruzione scenica, che però riuscì a condensare in un solo gesto tutta la ritualità e la rigidità politica dei rapporti tra Unione Sovietica e Germania Est. Stampata in migliaia di copie, reinterpretata, parodiata e infine elevata a opera d'arte da Vrubel con la celebre scritta "Signore, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale", la fotografia divenne una delle più potenti icone visive della Guerra fredda. Ma l'opera di Bossu non si esaurì in quel momento. Nel 1984 fu il primo a documentare nel bosco di Heilbronn la presenza dei missili Pershing-2 in Germania, quando l'ubicazione era ancora top secret. Una sua immagine del 1974, che ritraeva un groviglio di telefoni sul pavimento della Borsa di Francoforte, gli ha poi permesso di entrare nella prestigiosa agenzia Sygma, con cui avrebbe lavorato per decenni. La carriera lo ha portato in tutto il mondo, dai funerali dell'ayatollah Khomeini in Iran, nel 1989, alle tensioni politiche dell'Africa centrale, dove venne rapito insieme a un collega durante un reportage nello Zaire e liberato solo dopo 16 giorni di prigionia. Negli ultimi anni Bossu aveva scelto una vita più tranquilla a Griesheim, pur continuando a frequentare il mondo della fotografia. Nel 2019 la Leica Gallery di Francoforte gli ha dedicato una mostra dal titolo eloquente "More than just a kiss", (molto più  di un bacio) un tributo alla vastità del suo lavoro oltre la celebre immagine del 1979

Dai blog