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Damasco, chi c’è davvero dietro l’attentato contro la chiesa. Nuovo incubo in Medio Oriente?
Non l'Isis, come aveva inizialmente indicato il governo siriano, ma un “misterioso gruppo jihadista”, denominato Saraya Ansar al-Sunna ha rivendicato oggi su Telegram l'attacco kamikaze di domenica contro la chiesa greco ortodossa di Sant'Elia a Damasco costato la vita ad almeno 25 persone. Il gruppo, in italiano 'Brigata dei Partigiani dei Sunniti', ha spiegato che si è trattata di una “operazione di martirio” condotta da Mohammad Zayn al-Abidin Abou Othman. Si è trattato, ha aggiunto, di una ritorsione per quelle che ha definito “provocazioni dei Nazareni (cristiani, ndr) di Damasco contro la chiamata a Dio e il popolo di fede”. Secondo i jihadisti, i cristiani "avevano osato profanare i fondamenti della daawa", ovvero la chiamata islamica alla fede.
Secondo l'analista Aymenn Jawad al-Tamimi, Saraya Ansar al-Sunna potrebbe essere "una branca filo-ISIS composta in gran parte da disertori di Hay'at Tahrir al-Sham (Hts) e di altre fazioni, sebbene attualmente operi indipendentemente dall'Isis". Citando una fonte interna, Tamimi ha affermato che il gruppo è guidato da un ex comandante disilluso dell'Hts e comprende un ex membro di Hurras al-Din, un'affiliata di al-Qaeda in Siria che ha annunciato il suo scioglimento all'inizio di quest'anno su ordine del nuovo governo siriano.
Nel suo post, il gruppo si è scagliato contro il governo ad interim della Siria, guidato da Ahmad al-Sharaa, affermando: "Ciò che è stato pubblicato dai media del governo Jolani è completamente falso, inventato e un insulto all'intelligenza del popolo di Sham". Saraya Ansar al-Sunna ha promesso ulteriore violenza: "Riaffermiamo, e la nostra parola è definitiva, che ciò che verrà non vi offrirà tregua. I nostri combattenti martiri e infiltrati sono pienamente preparati, armati e in guardia". L'Orient le jour fa notare che il canale Telegram usato per diffondere i messaggi è stato creato il 2 marzo e ha meno di 2.800 follower. I suoi post ricordano molto la retorica dell'Isis, comprese le accuse secondo cui il presidente Sharaa sarebbe un "agente americano" e troppo indulgente, soprattutto per aver graziato ex funzionari del regime. L'attacco di domenica è stato il primo attentato suicida all'interno di una chiesa in Siria dall'inizio della guerra civile nel 2011, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). L'Osservatorio per i diritti umani riferisce, inoltre, che Saraya Ansar al-Sunna aveva precedentemente minacciato di attaccare gli alawiti e aveva compiuto un attacco contro la minoranza nella provincia di Hama all'inizio di quest'anno. Il gruppo è accusato di aver partecipato ai massacri di marzo, che secondo l'Osservatorio hanno causato circa 1.700 morti, per lo più civili alawiti.