
Gaza, ore decisive per l'accordo tra Israele e Hamas: "Molto presto". Gli scenari

Sono ore decisive per l’accordo tra Israele e Hamas in merito a un cessate il fuoco a Gaza e alla liberazione degli ostaggi: si attende il via libera alla bozza finale di intesa sulla quale hanno lavorato i mediatori con rinnovato slancio nelle ultime settimane. La speranza è che si raggiunga l’obiettivo "molto presto". "Abbiamo raggiunto un punto in cui sono state affrontate le principali questioni che impedivano di raggiungere un accordo", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, esortando tuttavia alla cautela "finché non ci sarà un annuncio". Per il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, un’intesa è "sul punto" di essere conclusa, pochi giorni prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.
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Secondo fonti vicine ai colloqui, nella prima fase ci dovrebbe essere nell’arco di sei settimane il rilascio di 33 ostaggi tra bambini, donne, vecchi e malati, comprese cinque soldatesse, in cambio di un migliaio di detenuti palestinesi, compresi i 150 che stanno scontando l’ergastolo per fatti di sangue. Durante questo primo periodo di 42 giorni, le forze israeliane si ritirerebbero dai centri abitati, ai palestinesi sarebbe consentito di iniziare a tornare alle loro case nel nord di Gaza e ci sarebbe un’ondata di aiuti umanitari, con l’ingresso nella Striscia di circa 600 camion ogni giorno. L’accordo consentirebbe a Israele, in questo periodo, di mantenere il controllo del Corridoio Philadelphia al confine con l’Egitto, mentre invece è previsto il ritiro dal Corridoio Netzarim.
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Nella seconda fase, i cui termini precisi verranno negoziati alla fine della prima, Hamas dovrebbe rilasciare gli ostaggi in vita rimanenti, principalmente soldati maschi, in cambio della scarcerazione di altri detenuti palestinesi e del ritiro completo delle forze israeliane da Gaza. In una terza fase, i corpi degli ostaggi rimasti verrebbero restituiti in cambio di un piano di ricostruzione di tre-cinque anni da realizzare a Gaza sotto la supervisione internazionale. Hamas ha fatto sapere di sperare in un "accordo chiaro e completo", aggiungendo di aver tenuto consultazioni con altre fazioni palestinesi e di averle informate dei "progressi compiuti". L’atteso via libera definitivo da parte del gruppo palestinese ancora non c’è stato, ha riferito al Jerusalem Post un funzionario israeliano, secondo il quale si discute ancora dei dettagli finali. Altre due fonti coinvolte nei negoziati hanno invece fatto sapere all’Associated Press che ha dato luce verde.
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