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Francia, presto a Kiev "centinaia di veicoli corazzati e di missili". La mossa di Macron

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La Francia consegnerà all’Ucraina centinaia di veicoli corazzati e missili terra-aria. A dichiararlo è stato il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu in un’intervista a La Tribune Dimanche. Lecornu ha spiegato che il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron gli ha chiesto di preparare un nuovo pacchetto di aiuti. Verranno inclusi veicoli corazzati vecchi, ma ancora funzionanti, nonché nuovi missili. "L’esercito ucraino deve difendere una linea del fronte molto lunga, che richiede veicoli blindati; questo è assolutamente fondamentale per la mobilità delle truppe e fa parte delle richieste ucraine", ha affermato il ministro. L'annuncio arriva dopo settimane di discussioni scaturite da alcune dichiarazioni del presidente francese, che ha ipotizzato l'invio di truppe a Kiev. 

 

 

Ma la guerra che sta mettendo in ginocchio il cuore dell'Europa non accenna ad arrestarsi. È di due morti il bilancio dei raid aerei russi su Kharkiv e Leopoli. Lo riferiscono le autorità locali. Su Telegram, il governatore di Leopoli Maksym Kozytskyi ha spiegato che è divampato un grande incendio dopo che un palazzo è stato colpito e un uomo è morto. Nella regione di Kharkiv, invece, le autorità hanno riferito che un attacco aereo ha ucciso un uomo di 19 anni dopo che è stato colpito una stazione di servizio. Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commemorato le vittime del massacro di Bucha a due anni dall’espulsione dei russi dalla città e dalla scoperta dei crimini commessi. "Sono stati commessi oltre novemila crimini di guerra dai russi", ha detto il leader ucraino ricordando l’uccisione di 1.400 persone nella guerra scatenata da Mosca.

 

 

"Questa guerra è di importanza globale. Questa è una guerra per il diritto all’esistenza del nostro Stato e allo stesso tempo per il diritto alla vita di ogni persona. Per la dignità per il nostro popolo e per ogni nazione che cerca il proprio destino", ha dichiarato. Una missione di osservatori dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani documentò, lo scorso dicembre che 73 civili, 54 uomini, 16 donne e due bambini, sono stati uccisi dai russi a Bucha dal 5 al 30 marzo.

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