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Medio Oriente, Biden avverte Netanyahu: cosa non deve fare

Il presidente americano Joe Biden ribadisce che una offensiva terrestre degli israeliani a Rafah sarebbe «un errore». Nella telefonata col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, la prima conversazione dal 15 febbraio, Biden si è detto «profondamente inquieto» per questa eventualità. L'ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, in una conferenza stampa. Biden ha anche invitato una delegazione israeliana negli Stati Uniti per discutere la situazione, ottenendo l’assenso di Netanyahu. Secondo il Times of Israel, i due hanno discusso «degli ultimi sviluppi in Israele e Gaza, inclusa la situazione a Rafah e gli sforzi per aumentare l’assistenza umanitaria a Gaza», dice la Casa Bianca, aggiungendo che una lettura dell’appello sarà pubblicata a breve. Questa era la loro ventesima chiamata dallo scoppio della guerra il 7 ottobre. La settimana scorsa, il più anziano democratico del Congresso, il senatore Chuck Schumer, ha chiesto elezioni anticipate in Israele per sostituire Netanyahu, che ha bollato come un ostacolo alla pace insieme ad Hamas, l’estrema destra israeliana e il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas. Biden ha accolto favorevolmente il discorso e ha detto che molti americani la pensano come Schumer, anche se la Casa Bianca ha chiarito che le elezioni sono una questione che spetta al popolo israeliano decidere.

 

  

 

 

Al termine della telefonata con il presidente americano, Joe Biden, il premier israeliano Beniamin Netanyahu ha pubblicato un video dove ha affermato che i due leader hanno discusso «dell’impegno di Israele nel raggiungere tutti gli obiettivi della guerra: l’eliminazione di Hamas, il rilascio di tutti i nostri ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per Israele». Lo riporta il Times of Israel. Netanyahu ha sottolineato che Israele fornirà agli abitanti di Gaza «gli aiuti umanitari necessari per contribuire a raggiungere questi obiettivi»