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Elezioni in Russia, Ong contro Vladimir Putin: "Censura militare"

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«Ma mai prima d’ora abbiamo visto una campagna presidenziale così lontana dagli standard costituzionali». Lo scrive l’Organizzazione non governativa russa Golos nel suo rapporto sull’osservazione delle elezioni presidenziali nella Federazione. La campagna elettorale, prosegue la Ong, «si è svolta in una situazione in cui gli articoli fondamentali della Costituzione russa, che garantiscono i diritti e le libertà politiche, sostanzialmente non erano in vigore, e la Costituzione stessa è stata modificata per aggirare la restrizione a ricoprire la carica di presidente per più di due mandati. La tutela costituzionale fondamentale contro l’appropriazione indebita di potere è stata smantellata».

 

 

 

Le elezioni, spiega ancora Golos, «si sono svolte in condizioni in cui l’apparato statale, obbligato a essere politicamente neutrale e ad agire nell’interesse della società, è stato effettivamente coinvolto nella propaganda, nella coercizione e nel controllo sugli elettori. Nel Paese è effettivamente nata la censura militare che è stata attuata attraverso la paura e la forza». Il filo conduttore di queste elezioni, secondo Golos, è stata la parola "imitazione", imitazione della legalità, della libertà di scelta, della campagna elettorale, dell’opposizione e della partecipazione nella sfida per il potere, imitazione di apertura, pubblicità, osservazione, indipendenza delle commissioni elettorali e della sovranità popolare Solo "la violenza contro il popolo portatore di sovranità non è diventata un’imitazione", aggiunge la Ong.

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